Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
426 | Storia delle Arti del Disegno |
perator Giustino, come ne fa fede il Codice greco miniato di Cosma, esistente nella biblioteca Vaticana al num. 699., e pubblicato dal Montfaucon1, ma senza copiarne tutte le figure, In questo Codice adunque fra le altre pitture veggonsi miniate due figure femminili, che danzano a pie del trono del re Davidde, e tengono ciascuna un panno che loro svolazza sopra il capo, con l’epigrafe ΟΡΧΗСΙС 2, la danza: e queste sono espresse con tanta leggiadria, che debbono credersi copiate da qualche pittura antica de’ buoni secoli dell’arte greca3. Cosma era un mercante, fattosi poi monaco, e vivea sotto il regno del detto imperatore, come egli stesso ce lo insegna nel libro secondo della sua opera, e ce lo conferma il patriarca Fozio45.
[Conclusione.]
§. 18. Io qui, ben lo veggo, ho già oltrepassati i confini che prefiggermi dovea, scrivendo la storia dell’arte; ma sebbene provassi un interno rammarico considerando l’arte nella sua decadenza, simile a quel cittadino che scrive piangendo la distruzione della sua patria di cui è stato testimonio; pur non ho saputo trattenermi dal tener dietro al destino delle grandi opere, e seguirle sin dove ne ho trovate le tracce. Cosi una tenera amante mira dal lido l’amor suo che solcando le onde s’allontana, e cui non ispera di più rivedere; lo segue sinchè può cogli occhi lagrimosi, e parie di scorgerne ancora l’immagine sulle lontane vele. A noi, come a quell’amante, non resta più che un’ombra dell’ogget-
to |
- ↑ Collect. script. græc. Tom. iI. pag. 113.
- ↑ ΟΡΧΗСΗС sta scritto.
- ↑ Questa è una esagerazione.
- ↑ Biblioth. cod. XXXVI. pag. 22. [Fozio dà l’estratto del di lui libro, credendolo anonimo, come osservò il Fabricio Bibl. græca, Tom iI. lib. 2. c. 25. pag. 609.; e anonimo è il Codice Vaticano. Viveva già ai tempi di Giustino; ma scrisse ai tempi di Giustiniano verso l’anno 535., e seguenti, come nota il Montfaucon loc. cit. pag. I.
- ↑ Questo paragrafo l’ho qui aggiunto per maggior compimento, avendolo tratto dal Trattato preliminare, in fine, e dalle Annotazioni del nostro Autore a questo luogo della Storia. Notizie più esatte, e più diffuse, provate principalmente coi monumenti incisi in rame, sì per l’epoca dell’arte nei tempi accennati da Winkelmann in questo capo; e sì per il tratto successivo fino al risorgimento dell’arte medesima in questi ultimi secoli trascorsi, ce le darà l’indefesso, e diligentissimo signor cavaliere d’Agincourt nell’opera, che accennammo qui avanti pag. 78. col. 1.