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370 | S t o r i a dell’A r t e greca |
alla scultura, non riserbando a sè solo l’onor delle statue, ma dividendolo coi più meritevoli cittadini1; cosicchè alcune erette ne furono dopo morte eziandio ad alcuni giovanetti di molta aspettazione2. Sembra essere di questi tempi una statua senatoria sedente nella villa Lodovisi, lavoro di [Monumenti de’ suoi tempi.] Zenone figliuolo di Atti afrodisiaco, il cui nome così inciso sull’orlo del panneggiamento3 da nessuno era dianzi stato osservato4:
Ζ Η Ν Ω Ν |
Nè più tardi, a mio parere, vivea un altro Zenone di Stasi in Asia, che scolpì l’immagine del suo figliuolo, pur chiamato Zenone, in figura d’un Erme mezzo vestito, e posela sul di lui sepolcro con un epitaffio di diciannove linee in versi5.
Dell’ |
- ↑ Plin. in Panegyr.
- ↑ idem lib. 2. epif. 7.
- ↑ Secondo l’uso degli antichi, i quali portavano delle lettere intessute sull’orlo degli abiti. V. Rubenio De re vest. lib. 1. c. 10., Ciampini Vet. mon. Tom. I. cap. 13.
- ↑ Nella prima edizione aggiungeva l’Autore: „ Sembra che in questo tempo sia stata una scuola d’artisti in questa città d’Afrodisio nella Caria, attesi i nomi di differenti artisti di essa, che si sono conservati. V. Inscript. Syrac. in Grævii Thes. Sicil. Tom. VI. Sotto la statua antica d’una Musa nella galleria Granducale a Firenze si legge: Opus Attiliani Afrodisienis, che come nota Buonarruoti Osserv. sopra alc. framm. di vetri, prefaz. pag. XXI., dovrebbe dire Afrodisiensis.
- ↑ Eccone una parte.
Π Α Τ Ρ Ι С Є Μ Ο Ι Ζ Η Ν ω
Ν Ι Μ Α Κ Α Ρ Τ Α Τ Η С Τ Α Φ Ι С Α
С Ι Α С Π Ο Λ Δ Α Δ Є ....
Є Μ Α Ι С Ι Τ Ε Χ Ν Α Ι С Ι Δ Ι Є Λ ʘ . . .
Κ Α Ι Τ Є Υ Ξ Α С Ζ Η Ν ω Ν Ι Μ Є
Π Ρ Ο Τ Є ʘ Ν Η Κ Ο Τ Ι Π Α Ι Δ Ι
Τ Υ Μ Β Ο Ν Κ Α Ι С Τ Η Λ Ν Η
Є Ι Κ Ο Ν Α С Α Υ Τ Ο С Є Γ Λ Υ Ψ Α
Α Ι С Ι Ν Є Μ Α Ι С Π Α Λ Α Μ Α Ι С Ι
Τ Є Χ Ν Α С Ζ Α Μ Є Ν Ο С Κ Λ Υ Τ Ο Ν
Є Ρ Γ Ο Ν . . . . . . . .