Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/367


p r e s s o   i   R o m a n i   ec. 361

nel Torso d’Ercole vedesi un puro ideale sublime, e nel Laocoonte scorgesi la natura abbellita e sublimata coll’ideale e coll’espressione; così nel Gladiatore si ravvisa un composto di bellezze naturali in un’età perfetta, senza che nulla v’abbia aggiunto del suo l’immaginazione. Quelle figure sono simili ad un poema epico, in cui dal verosimile si passa oltre il vero e si va al maraviglioso; ma quella è simile ad una storia, in cui la verità si espone coi più fcelti concetti ed espressioni1. Vedesi qui ad evidenza che le sembianze ne sono state prese dal naturale, rappresentandovisi un uomo non più nel fiore di giovinezza, ma nell’età virile, in cui scorgonsi le tracce d’una vita sempre laboriosa, e d’un corpo indurato alla fatica.

§. 15. Alcuni hanno ravvisato in questa statua un Discobolo, cioè un di coloro che esercitavansi a gettare un disco di metallo; e tale è in una lettera a me diretta il sentimento del celebre signor di Stosch; ma egli non avea ben considerata la positura in cui avrebbe dovuto rappresentarsi una simile figura. Colui che gettar vuole un corpo, dee portar la vita indietro2; e nell’atto che ’l getta, tutta la forza si fa sulla coscia destra, restando inoperosa la gamba sinistra. Ma avviene qui l’opposto: tutto il corpo si porta avanti ed appoggiasi sulla coscia sinistra, stendendo quant’è possibile indietro la destra3. Il braccio destro è moder-

Tom. II. Z z no,


    ravano in quell’isola. Da ciò si può argomentare che Agasia figlio di Dositeo abbia vivuto circa lo stesso tempo, o vogliam dire dopo i tempi, che i Romani cominciarono a introdursi in Grecia, come si è veduto qui avanti pag. 281., nei quali Winkelmann pag. 282. segg. fissa l’Ercole di Farnese, e il Torso di Belvedere. A questi si accorderebbe nello stile, essendo la di lui opera la più bella, che si abbia nel vero; e non potrà mai credersi lo stesso che Egesia, i di cui lavori erano duri, e simili allo stile etrusco. Vedasi qui avanti pag. 184., e Tom. I. pag. 184. e Tom. I. pag. 238. n. a.

  1. Eppure si si era voluto trovare un difetto non piccolo, cioè, che la spina dorsale vi girasse al contrario della parte anteriore del petto, per un errore, o capriccio dell’autore di essa, non perchè fosse possibile in natura una tal mossa. Si è veduto però in appresso coll'esperimento sul nudo, che essa e possibile, e naturale, benchè ricercata, e difficile: con che Agasia avrà forse voluto distinguere questo suo lavoro, come Mirone per altra ragione il suo Discobolo. Vedi qui avanti pag. 212. e segg.
  2. Κατωμάδιος δίσκος V. Eusth. in Hom. Iliad. lib. 22. pag. 1306. lin. 37.
  3. L’Autore ciò scrivendo non avea pre-