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336 S t o r i a   dell’A r t e   greca

son lunghe il doppio di quello ch’esser dovrebbono, e anzi alcune veggonxi fatte a forma spirale, il che ripugna all’idea d’un corpo destinato a sostenere1: gli ornati ne sono stravaganti e barbari2. Sono stati dipinti con un’architettura di quella maniera, oltre un muro lungo quaranta palmi nel palazzo de’ Cesari, ora nella villa Farnese, tutt’i bagni di Tito3.

[Monumenti d’Asinio...] §. 15. Non meno che quello d’Augusto esser dee celebre nella storia dell’arte il nome d’Asinio Pollione, di cui narra Plinio4 che le opere degli antichi artisti raccolse, e alla pubblica vista le espose. V’erano fra quelle il rinomato Toro Farnese di cui già parlammo5, e le così dette Ippiadi di Stefano, che probabilmente rappresentavano delle Amazzoni a cavallo, dal nome ὕππος cavallo. Io rammento qui quelle Ippiadi non perchè possiamo riportare a quelli tempi l’età dello scultore, ma perchè probabilmente fu esso quel medesimo Stefano, cui Menelao, nella greca iscrizione d’un suo gruppo esistente nella villa Lodovisi, di cui parleremo qui appresso, chiama suo maestro.

[...e di Vedio Pollione.] §. 16. Viveva allora un altro celebre Pollione col prenome di Vedio, che fece edificare una magnisica villa su Pausilipo presso Napoli, e lasciolla per testamento ad Augusto. In essa fu trovato un bel basso-rilievo, che noi pubblicheremo altrove. Sorprendono tuttora le ruine di quella villa, fra le quali v’è la gran peschiera delle murene formata in mezzo al mare con un muro, in cui fece gettare per


cibo


  1. Colonne veramente spirali, come diconsi oggidì, e come sono quelle del Bernini alla Confessione di san Pietro in Vaticano, e quelle degli altari grandi laterali ne la chiesa di s. Ignazio nel Collegio romano, non si trovano nelle pitture d’Ercolano. Si veggono bensì nel Tomo IV. Tav. 65. colonne ornate di fiorami a modo di spira, e Tav. 58. una colonna scanalata a modo spirale; e nel Tomo iiI. Tavola 56. colonne formate di più rami, o frondi intrecciate largamente nello stesso modo: il che è più ridicolo ancora di ciò che dice Winkelmann.
  2. Vedasi qui avanti pag. 72. 73. 129.
  3. L’Autore non ne avea veduto che un disegno fatto da Giovanni d’Udine scolare di Raffaello; ma ora tutte quelle pitture son pubblicate; e noi ne abbiamo già parlato qui avanti nelle note alla pag. 53 e 129.
  4. lib. 36. cap. 5. sect. 4. §. 10.
  5. Qui avanti pag. 262.