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334 | S t o r i a dell’A r t e greca |
si fa menzione de’ suoi meriti, delle sse gesta militari, e del suo trionfo per la vittoria riportata contro gli lllirj; ed è terminato con queste parole VIXIT. ANN. IX. Wright ne’ suoi Viaggi ec.1, non sapendo capire come uno che avea fatto tante cose ed era stato console, avesse vissuti soli nove anni, si argomenta di sciogliere la difficoltà con dire che vi manca un L avanti IX, e gli dà così cinquantanov’anni di vita. Ma egli non ben s’appone, poichè qui non manca nessun numero, e sì le lettere delle parole che le numeriche, lunghe una buona spanna, si sono benissimo conservate. Convien dire piuttosto che M. Plauzio numerasse soltanto quegli anni, che passati avea tranquillamente nella sua villa contigua al sepolcro, non computando per nulla l’antecedente sua vita. Così visse altrettanto l’imperatore Diocleziano in una sua villa presso Salona nella Dalmazia, dopo d’avere abdicato l’impero; e simile, uno de’ più ragguardevoli cittadini ai tempi di Adriano, fece scrivere sul suo sepolcro, ch’egli, comunque vecchio, pur non avea vissuto che sett’anni, cioè che solo per quello tratto di tempo avea goduta alla campagna una tranquilla esistenza2. A quella occasione io nominerò le pitture del sepolcro de’ Nasoni, alla famiglia de’ quali appartiene anche Ovidio. Quelle disegnate furono allora e pubblicate da Sante Bartoli, ma non tutte si sono guastate in appresso, come Wright ed altri hanno creduto, poichè un pezzo se n’è conservato, esistente tuttora nella villa Altieri, in cui rappresentasi Edipo e la Sfinge3. Ne abbiamo data la descrizione al Libro VII. Capo III.4.
[... irregolatità di essa.]
§. 13. Sebbene, come altrove osservammo5, sulle opere d’architettura eseguite lungi da Roma giudicar non si possa del gusto che allora regnava nella capitale; ciò non
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