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presso i Greci, e loro Pittura. | 25 |
ja, poiché colà, ov’erano le più famose ville de’ Romani, dacché le arti presso questi s’introdussero fino alla loro de- cadenza, non furono mai usate ostilità. Egli è credibile per tanto che sì queste che le altre statue, le quali per avventura così rappezzate scoprirannosi a Baja o in que’ contorni, siano state portate guaste dalla Grecia, e allora restaurate; poiché dopo gli Antonini cadde l’arte ad un tratto dal suo Splendore, e più non si pensò a restaurarne i pregevoli monumenti. Lo stesso possiamo dire in parte delle opere che in Roma stessa trovansi mutilate, se non che qui denno avere grandemente sofferto e per l’incendio di Nerone1, e pel tumulto di Vitellio, in cui i soldati si difesero nel Campidoglio col precipitar su i nimici le statue2.
$. 32. Io non parlo qui se non di que’ lavori mutilati che dagli antichi medesimi furono restaurati, e non già di quelli che rotti e guasti si disotterrarono in seguito, e che probabilmente sono lagrimevoli monumenti dell’irruzione de’ popoli settentrionali, che Roma, il Lazio, l’Italia tutta, e la Grecia medesima devastarono3. Troppo m’è dolorosa la rimembranza di tanto danno, ed io qui parlar deggio de’ lavori dell’arte, non del loro distruggimento.
[Gemme...] §. 33. Resta che per ultimo trattiamo delle gemme incise, e della maniera con cui sono state lavorate. Ha diffusamente intorno a ciò scritto il sig. Mariette4, non solo parlando di tutte le pietre dure e preziose, in cui l’arte degli antichi s’è esercitata; ma ha altresì chiaramente esposto il meccanismo del lavoro, quale, secondo lui, l’usarono i Greci, e quale si usa oggidì.
Tom. II | D | §. 34. Le |