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252 Storia delle Arti

presentate in guisa che n’è diretto all’alto lo sguardo1; della qual cosa fa pur menzione un greco epigramma, in cui parlasi d’una di lui statua, lavoro di Lisippo2. La disposizione de’ capelli sulla fronte è uguale in tutte le teste di quest’eroe, e s’assomiglia alla chioma di Giove, di cui Alessandro pretendeasi figlio. Vedasi ciò che ne dicemmo altrove3. Sapendo or noi che Lisippo rappresentar lo solea cogli attributi di tale divinità, è probabile ch’egli abbia pur pensato a dargliene qualche somiglianza, il che avrà potuto fare nella forma della capigliatura, e che lui abbiano in ciò quindi imitato gli statuarj suoi successori.

[Statue.] §. 24. Se scarse sono le teste d’Alessandro d’antico lavoro, più rare ancora sono le sue statue. Evvi bensì nella villa Albani una statua eroica maggiore della grandezza naturale, la cui testa armata d’elmo ha la figura d’un Alessandro, ma non è quella la testa propria della statua. La stessa osservazione dee farsi riguardo alle statue esistenti suor di Roma, alle quali, a cagion della testa, è stato dato il nome d’Alessandro. Se v’è rimasta una vera statua di quest’eroe in grandezza naturale, è quella che possiede a Roma il sig. marchese Rondanini. Il capo, ch’è senz’elmo, è rimasto sì intero che la stessa punta del naso non è restata offesa per una grazia singolare a poche teste antiche conceduta; anzi non è guasta nemmeno la stessa superficie, che ne esprime la cute. Alessandro è qui rappresentato all’eroica, cioè affatto ignudo, appoggiandosi col gomito sulla coscia destra, e per conseguenza inchinato. I capelli sulla fronte fono gettati in questa come nelle altre mentovate teste, e la disposizione delle


cioc-

    glione già del cardinal Carpegna, ora nella Biblioteca Vaticana, riportato dal Buonarruoti Osservaz. istor. sopra alc. med. Tav. 9. num. 2. L’erme, di cui parlerò qui appresso, pende verso la spalla destra.

  1. Non lo è nel suddetto erme.
  2. Anthol. lib. 4. cap. 8. n. 36. 37., [ e Plutarco loc. cit. pag. 335. B.
  3. Lib. V. Cap. V. §. 6. pag. 359.