Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/249


da Alessandro il Grande ec. 243

§. 12. Or poichè quella statua fu sempre riputata come la più pregevole fra le molte centinaja d’opere de’ più celebri artisti, che in Roma dalle greche città furono trasportate, merita tutta l’ammirazione e lo studio de’ moderni, i quali non seppero mai produr cosa, che di quella sostener possa anche un lontano confronto. Quì il savio trova materia da pensare, un gran fondo d’istruzioni vi si scorge dall’artista, e amendue rimangono persuasi che in tal figura vi son più cose che l’occhio non ne scopre, e che il genio dell’artista era più sublime ancora che l’opera sua.

$. 13. Veggiamo nel Laocoonte la natura nel suo maggior patimento: vi scorgiamo l’immagine d’un uomo che cerca di unire tutta la forza dello spirito contro i tormenti; e mentre l’eccessiva pena ne gonfia i muscoli, e ne stira i nervi, mostra il suo coraggio sulla fronte corrugata in alto. II petto sollevasi a stento e per l’impedita respirazione e per lo sforzo ch’egli fa di trattenere l’espressione della sensazion dolorosa, e di tutti concentrare e chiudere in sè stesso i suoi tormenti. I gemiti soffocati e ’l trattenuto respiro ritirangli il ventre, e incavangli i fianchi, onde in qualche modo par che ne veggiamo gl’intestini. Sembra egli frattanto sentir meno il proprio tormento che quello de’ figli, i quali in lui fissano l’afflitto sguardo, quasi chiedendogli soccorso: il cuor paterno ben si manifesta negli occhi dolenti, e sulle pupille par che si stenda la compassione, come una torbida nebbia. Un’aria lamentevole ha il suo volto, ma non già d’uomo che gridi ed esclami; e tien volti al cielo, per implorarne l’assistenza, gli sguardi. Mostran l’angofcia anche le labbra: l’inferiore che si abbassa ne sente il maggior peso, mentre il labbro superiore tirato in dentro indica il crudele dolore, e una certa indignazione per un non meritato castigo, la quale viene ancor meglio espressa dal naso un po


H h 2 gon-