Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/248

242 Storia delle Arti

al Laocoonte il braccio destro, in cui luogo ve n’è flato posto uno di terra-cotta. Michelangelo pensò a rifarlo di marmo, e sbozzollo diffatti qual si vede fotto la statua medesima, ma noi finì. Questo braccio avviluppato dal serpente piegar doveasi sopra la testa della statua1, e pare che lo scultore moderno, avvicinando quelle due parti per rinforzare l’espressione, presentasse unite nel braccio involto a più giri dal serpente e nel volto due idee del dolore, onde non lasciar campo allo spettatore di cercarvi la bellezza, che secondo l’arte antica avrebbe pur dovuto qui dominare. Sembra però che il braccio ripiegato sul capo avrebbe in qualche maniera fatto torto al lavoro, dividendo l’attenzione dello spettatore che principalmente dovea fissarsi alla testa, poichè lo sguardo sarebbesi al tempo stesso diretto necessariamente ai molti giri del serpente avvolto intorno al braccio. Quindi è che Bernini ha teso l’aggiuntovi braccio di terra-cotta per laciar libera la testa, senza avvicinarle al di sopra nessun altro oggetto2. I due scalini posti sotto il dado, su cui sta la figura principale, indicano probabilmente gli scalini dell’ara, presso la quale si suppone che avvenisse il caso ivi rappresentato3.



§. 12. Or


    gruppo consimile, e fra questi una testa che fu quindi trasportata a Napoli. D’un’altra testa di Laocoonte, somigliantissima a quella di Belvedere, ma senza collo, posseduta già dal card. Maffei, parla Aldroandi Statue di Roma, pag.241.; e Flaminio Vacca presso Montfaucon Diar. ital. cap. 9. pag. 136. rammenta altri pezzi, che aveano del rapporto col gruppo di cui si tratta. Abbiamo noi pure un’antica e bellissima testa, anzi un busto di Laocoonte in bianco marmo, che a giudizio de’ periti per l’espressione e per la diligenza del lavoro può andar del pari con quella di Belvedere, a cui è uguale in grandezza. Ne abbiam data la figura alla fine del Libro antecedente pag. 188. [In questa edizione Romana si è omessa, perchè in fine di quello Tomo Tav. IV. si dà in rame l’intera figura del Laocoonte ]. Vi si ravvisano tutt’i tratti che desrive qui l’Autore; la positura del capo è la stessa, ed eguale esserne dovea l’atteggiamento delle braccia, se giudicar ne vogliamo da quella piccola parte che resta attaccata alle spalle. Serbasi quello pregevole monumento nella magnifica villa di S. E. il sig. march. Litta a Lainate distante 10. miglia da Milano, ove pur sono parecchie altre teste ed altri antichi lavori sì in marmo che in bronzo.

  1. Così lo ha la figura dello stesso Laocoonte, rappresentata presso a poco nella maniera di quello gruppo colli figli, in una gemma del gabinetto reale di Francia, che credesi antica, data in rame dal sig. Mariette Traité des pierr. grav. Tom. iI. pl. XCV.
  2. A norma dell’attacco antico della spalla, nè quella, nè quell’altra mossa del braccio pajono giuste.
  3. Piuttosto vi sono stati fatti per garbo della composizione.