Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
d a i s u o i p r i n c i p j ec. | 217 |
C a p o III.
[Circostanze della Grecia dopo la guerra pelonnesiaca]
Ritorno alla storia e all’infelice guerra peloponnesiaca, che finì nell’anno primo dell’olimpiade xciv., ma colla perdita della libertà d’Atene, e per conseguenza con danno grandissimo dell’arte. La città assediata da Lisandro dovè arrendersi e sottoporsi al pesante braccio degli Spartani e del loro duce, che al suono di stromenti musicali il porto ne distrusse, demolì il gran muro di Temistocle, per cui era unito alla città il porto di Pireo, e cangionne interamente la forma del governo. Il consiglio dei trenta, da lui istituito, cercò di distruggere anche il seme della libertà, facendo perire i più ragguardevoli cittadini.
§. 1. In mezzo a quelle calamità però comparve Trasibulo, e fu il liberatore della sua patria. In capo a otto mesi i tiranni o n’erano stati scacciati, o messi a morte; e dopo un anno, ordinandosi con pubblico editto di tutte obbliare le passate vicende, si richiamò la pace e la tranquillità ad Atene. Quella città si rialzò principalmente allorché Conone sollevò contro Sparta la possanza de’ Persi, e postosi alla testa d’una flotta persiana combattè quella de’ Lacedemoni, andò in Atene, eresse nuovamente il muro fra la città e ’l porto, per la
Tom. II. | E e | cui |