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d a i s u o i p r i n c i p j ec. | 187 |
mostrarono tutt’i loro talenti quando nelle maggiori strettezze si ritrovarono.
[... l’uso de’ pubblici giuochi...] $. 3. Anche durante la guerra aveano gli artisti sempre presenti que’ gran giorni in cui gli occhi tutti della Grecia dovean essere rivolti alle loro opere, e a loro stessi; poichè ogni quart’anno all'avvicinarsi de’ giuochi olimpici, ed ogni terz’anno al ritorno degl’istmici le ostilità cessavano interamente. I Greci tutti, dianzi nemici acerrimi, e quegli stessi, che le leggi aveano banditi dalla patria1, adunavansi allora amichevolmente in Elide, o a Corinto; e mirando lo stato fiorente della nazione tutti obbliavano in quel momento ciò che era avvenuto pocanzi, e ciò che era per succedere tra poco. I Lacedemoni fecero altresì una tregua di quaranta giorni per celebrare una festa istituita in onor di Giacinto2. Si omise però di celebrare per qualche tempo i giuochi nemei nella guerra fra gli Etolj e gli Achei, nella quale ebbero parte anche i Romani34.
§. 4. Serviva pure alla generale istruzione degli artisti il libero costume di que’ tempi, per cui non velavasi nessuna parte del corpo de’ lottatori; essendo cessato molto prima l’uso di portare intorno alle reni una specie di grembiule. Acanto dicesi il primo che sia comparso affatto ignudo in Elide nell’olimpiade xv.5; onde s’inganna Baudelot6, quando pretende che siasi introdotto l’uso dell’intera nudità negli atleti fra l’olimpiade lxxiii. e la lxxvi.7.
Tom. II. | A a 2 | §. 5. Ces- |
- ↑ Diod. Sic. lib. 18. §. 8. pag. 263.
- ↑ Paus. lib. 4. cap. 19. pag. 326.
- ↑ Liv. lib. 34. cap. 19. n. 41.
- ↑ Ved. Tom I. pag. 246.
- ↑ Dion. Halicarn. Ant. Rom. lib. 7. c. 72. pag. 458. V. Meurs. Miscell. lacon. lib. 4. cap. 18. op. Tom. iiI. col. 324. seqq.
- ↑ Epoque de la nud. des Atlet., Acad. des Inscript. Tom. I. Hist. pag. 191.
- ↑ Baudelot ne fissa l’epoca all’olimpiade lxxv. Egli non ha vedute tutte le testimonianze degli scrittori, che porta Meursio l. c. per provare un tal uso in tempi molto anteriori; ma neppure Meursio ha veduto Tucidide, su cui lì appoggia Baudelot, il quale scriveva intorno all’olimpiade xc., e dice lib. 1. cap. 6. pag. 7., che non erano molti anni, che si era introdotta l’intera nudità; e che in Asia molti ancora usavano quel velo intorno alle reni.