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142 Progressi e Decadenza dell’Arte

un artista ignorante. Tal è pure la statua d’una Venere in Belvedere, cui, siccome vedesi dall’iscrizione nello zoccolo, fece erigere certo SALLVSTIVS1. V’è nella villa Lodovisi un’altra piccola figura, alta poco più di tre palmi, rappresentante la Speranza, lavorata in stile etrusco2, la quale ha sulla base un’iscrizione romana, come già ho detto al Capo I. di questo Libro3. Anche una delle due Vittorie, di cui ivi pure s’è fatta menzione, ha un nome romano su una delle due fasce, che le s’incrocicchiano sulle spalle4.

§. 2. De’ lavori in rilievo con iscrizioni romane uno ve n’ha nella villa Albani, rappresentante una dispensa, parte di cui vedesi nella figura premessa al Libro IV.5; e tale è la base sul mercato di Pozzuolo, che quattordici città asiatiche eressero in onor di Tiberio: su di essa è scolpita la figura simbolica d’ognuna di quelle città col proprio nome scritto al di sotto con lettere romane, onde credersi deve opera di romano artista. Di tal base parleremo più ampiamente in appresso6.

§. 3. La terza opera di quella maniera, esistente nella villa Borghese e da me pubblicata ne’ Monumenti antichi7, rappresenta Antiope fra i suoi due figli, Anfione e Zeto, ove ogni figura ha scritto al di sopra il proprio nome in carattere romano. Pende a Zeto dietro alle spalle un cappello, indizio della sua vita campestre8; Ansione porta un elmo, e tien la lira mezzo nascosta fotto la clamide. Nello spie-


gare


  1. I nomi scritti sotto questa statua sono Sallustia e Elpido liberti, che la dedicano a Venere Felice, ossia alla loro padrona Sallustia Balbia Orbiana moglie di Alessandro Severo, come dicemmo nel Tomo I. pag. 410. not. a., e qui avanti pag. 136. not. a.:

    VENERI FELICI         SACRVM
    SALLVSTIA       HELPIDYS.DD.

  2. Descript. des pierr. grav. du Cab. de Stosch, cl. 2. sect. 17. n. 1832. pag. 301.
  3. §. 20. pag. 101.
  4. I monumenti romani, o almeno con iscrizione romana col nome del soggetto rappresentato, o del dedicante, sono innumerabili, e molti possono vedersi presso il Boissard, che Winkelmann cita qui appresso, Montfaucon, Foggini Museo Capitol. Tomo IV., e Amaduzzi Monum. Matthæj. Tomo iiI.
  5. Tomo I. pag. 239.
  6. Libro XI. capo iI. §. 19.
  7. num. 85.
  8. Vedi Tomo I. pag. 446.