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presso i Greci e presso i Romani. 113

del bello una sola è la vera idea, che è la più sublime e sempre simile a sé stessa; perciò quegli artisti l’aveano di continuo presente alla loro immaginazione, costantemente tendeano ad imitarla, e doveano quindi riuscirne somiglievoli i lavori. A quella cagione probabilmente ascrivere dobbiamo la rassomiglianza che si ravvisa fra la testa di Niobe e quella delle di lei figlie, tra le quali non si scorge altra differenza se non quanta risultar ne deve dall’età e dal grado di bellezza:

..... facies non omnibus una;
Nec diversa tamen, qualem decet esset sororum1.

§. 12. E siccome era regola fondamentale dello stile sublime di effigiare sì nel volto che nell’atteggiamento gli dei e gli eroi scevri di tutto ciò che dipendea dai sensi, liberi dagl’interni tumulti delle passioni, in un perfetto equilibrio di sensibilità, e con un’anima tranquilla sempre uguale a sé stessa; perciò non son essi andati in traccia d’una certa grazia, né l’hanno espressa. E’ vero però che a ben esprimere una significante ed eloquente tranquillità d’animo si richiede una mente assai elevata; poichè l’imitazione d’uno stato sforzato, dicea Platone2, può in varj modi eseguirsi; laddove lo stato d’un’anima tranquilla e saggia nè facilmente s’imita, nè imitato agevolmente comprendesi dal volgo.

§. 13. L’arte cominciò a sollevarsi con sì esatte e rigide idee della bellezza, come ad ingrandirsi comincia per mezzo di leggi austere una ben governata repubblica. Le antiche figure possono, come già s’è detto, paragonarsi ai semplici

Tom. II P co-


  1. Ovid. Metam. lib. 2. v. 13. 14.
  2. De Republ. l. 10. op. Tom. iI. p. 604.: Πολλὴν μίμησιν καὶ ποικίλην ἔχει, τὸ ἀγανακτητικόν, τὸ δὲ φρόνιμον &c. [ Mos ille ad querelas, & indignationem sese effundens, plurimam, multiplicemque imitationem cepit: prudentem vero, & pacatum merem, quum semper sibi ipsi sit similis, neque facile possumus imitari, neque dum illum imitari instituimus, facile percipitur a turba in theatrum videlicet ex variis hominum generibus confluente: affectus enim ab ipsìs alieni sit imitatio.