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presso i Greci e presso i Romani. 103

palo ivi rappresentato, non potendovisi, a cagione della barba prolissa, ravvisare colui cui la mollezza e la voluttà renderono famoso, e che ogni giorno per effeminatezza faceasi radere la barba. Avendo io trovato che due erano stati i Sardanapali re d’Assiria, de’ quali il primo fu saggio e valoroso, effeminato e molle fu l’altro, potei con molta probabilità asserire che a quello fosse stata eretta la statua. Notisi però che, sebbene si trovasse una figura virile con abiti donneschi, non dovremmo torto inferirne che il molle Sardanapalo siasi voluto ivi rappresentare1; poiché le vesti d’un altro sesso dar si potrebbono con fondamento anche al filosofo Aristippo, a cui cosa indifferente era or da uomo vestirsi or da donna2.

§. 22. Furono date simili sembianze alle teste d’un Bacco indiano, se non che in quelle per le forme più grandiose distingueasi la divinità dalle comuni teste degli Ermi. Una di quelle figure di Bacco è nel palazzo Farnese, ma bellissima fra tutte è quella del signor Cavaceppi. Uno stile ancor più antico si è voluto imitare in una statua muliebre di marmo nero grande al doppio del naturale, nel museo Capitolino, scopertosi nella villa d’Adriano a Tivoli. Ha essa le braccia pendenti, e attaccate al corpo, come la statua d’Arrachione, vincitore ne’ giuochi olimpici dell’olimpiade liv., descrittaci da Pausania3. Che tale statua però sì antica non sia lo dimostra la maniera del lavoro, e si conoscerebbe ancor più chiaramente se avesse la prima sua testa, come erroneamente credè Bottari, il quale perciò ne fece un lungo trattato nel suo museo Capitolino4; ma la


testa


  1. Ha questa statua qualche somiglianza colla figura creduta di Trimalcione, di cui si è parlato nel Tomo I. pag. 293. §. 8.
  2. Sext. Empyr. Pyrrh. hyp. lib. 1. cap. 14. [ Dice che stimava indifferente cosa che l'uomo si vesta da donna; e lib. 3. cap. 24. che accettò una veste feminile, che gli esibì il re Dionisio di Sicilia. Vedi anche sopra Tomo I. pag. 40. not. b.
  3. lib. 8. cap. 40. p. 682. [Vedi Tomo I. pag. 12. princ.
  4. Tomo iiI. Tav. 81.