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La parte storica di tal’Opera ha più bisogno d’ogni altra d’essere compiuta e rettificata, tanto più che nel giudicare del pregio degli antichi lavori e nel determinarne lo stile l'autore s’appoggia sovente a opinioni storiche manifestamente false1.

Winkelmann ci ha aperta la strada alla buona maniera d’illustrare i monumenti antichi, se non che dobbiamo ben guardarci dall’imitar da lui quella specie d’ispirazione, e quell'inchinamento a profetizzare ciò che uno immagina di vedere, anziché ad ispiegare quello che v’è diffatti.

Havvi una maniera di critica antiquaria che, quanto è sicura e necessaria, altrettanto è fiata trascurata finora. Qualora esaminar si deve un antico scrittore, o spiegarne qualche passo difficile, la prima cura non è ella d’esaminare se l’opera è genuina, e se quel passo non è guasto? Non altrimente adoperar si deve cogli antichi monumenti; e prima d’ogni altra ricerca dee precedere questa domanda; il lavoro è egli veramente antico? Di qual’età è egli? Come e in quali parti è egli stato risarcito e ristau-


rato?

    Observations sur la statue de Marc-Aurele, & sur d’autres objets relatifs aux Beaux-Arts, à Amsterdam 1771.; il signor Paw nelle Recherches philosophiques sur les Egyptiens & les Chinois pour servir de suite aux recherches philosophiques sur les Americains, ristampate in Ginevra nel 1774.; il Pittore sig. Lens nell’opera, di cui si parlerà qui appresso; e monsignor Foggini, di cui abbiamo parlato sopra alla pag. lij. per quella parte dei Monumenti antichi, che Winkelmann ha inserita nella Storia; omettendo in fine i Giornali, che nel darne relazione, o l’estratto vi fecero di passaggio qualche piccola osservazione. Della maniera usata dalli signori Bracci, e Falconet, e di qualche loro censura ne parla il signor Huber alla pag. CXVII., osservando che sono inezie, o che combattono falsi supposti, e difetti del primo traduttor francese, non di Winkelmann, e poche sono di qualche merito. Noi nel decorso delle nostre annotazioni non trascureremo di valutare le buone ragioni di tutti quelli scrittori, e di vendicare insieme il nostro Autore da ogni imputazione di difetti, che non ha commessi.

  1. Questo non gli è accaduto così spesso, come crede il sig. Heyne. Qui si potrebbe dire piuttosto che Winkelmann avrà fatto uno studio competente sui disegni, e sui gessi delle opere antiche, come si è detto dagli Editori Viennesi nella loro prefazione, sopra pag. xlv. e segg. Ma negli anni che stette in Roma forse non ebbe tutto il tempo, che vi bisognava, per istudiare sulle stesse opere antiche originali onde saperle distinguere con più facilita dalle moderne, e da quelle della tale epoca, e della tal’altra. Monsignor Foggini nel quarto volume del Museo Capitolino tav. 34 pag. 188. ha già rilevato, che egli dà per antichi due bassi-rilievi in stucco del Museo suddetto, che sono moderni. Cosi cadde il nostro Autore in un genere di sviste, di cui tanto ha ripreso il Fabretti, ed altri sopra nella prefazione pag. xxv.