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lvj | P r e f a z i o n e |
a onore di presentar Winkelmann a S. M. l’Imperatrice Regina, ed ai Serenissimi Arciduchi e Arciduchesse nella villa di Schonbrunn.
Fermossi Winkelmann in Vienna fino al principio di giugno, ove con occhio da osservatore esaminò la biblioteca Cesarea, la galleria Imperiale, quella del sig. principe di Lichtenstein ed altre, e ’l museo del sig. di Hess, più noto sotto il nome di de’ Franceschi. Ivi pur fece delle annotazioni per la sua Storia, che noi abbiamo inferite nella presente edizione. Alcune ragioni private, che qui ometteremo, perchè non interessano punto la letteratura, non gli hanno permesso di continuare il suo viaggio per la Germania, onde ripigliò la strada d’Italia1.
Siamo giunti a quel punto in cui volentieri deporremmo la penna per non richiamare alla memoria la morte funesta di quell’uomo infine. Ne abbrevieremo però il racconto quanto farà possibile. Winkelmann trovò non lungi da Trieste un compagno di viaggio che, avendo qualche tintura delle arti, colle accorte maniere seppe guadagnarne l'animo. Essendo egli d’un cuore onestissimo, tali credea pur gli altri; e prendendo dell'attenzione per quest’uomo, gli confidò tutt’i suoi pochi segreti, mostrandogli le medaglie, dono de’ nostri Monarchi, e la non molto considerevol somma d’oro che avea2. Tal confidenza gli è stata funesta.
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- ↑ La ragione principale, che si rileva dal suddetto diario, e da una lettera dello stesso Winkelmann, presso Huber l. c. p. CXXXI., e da altre scritte a Roma, in una tetra malinconia, da cui fu sorpreso appena arrivato alle montagne del Tirolo. Non potè mai sollevarsene per quanto egli vi si sforzasse, e per quanto vi s'interessassero il signor Cavaceppi, i1 signor Principe di Kaunitz, ed altri signori di Vienna. V'è chi crede che avesse anche timore di esser necessitato a restare in Germania.
- ↑ Era ben considerevole, sorpassando centinaja di zecchini, quasi tutti ricavati dai molti esemplari dei Monumenti antichi da lui venduti in questo viaggio. Avea parimenti de’ molti regali di valore, che gli erano stati fatti, e altri, che dovea portare in Roma a persone riguardevoli.