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d e g l i   E d i t o r i   V i e n n e s i . xliij

nia per proseguire in quella università i suoi studj; ma ivi appena arrivato, passò con alcuni suoi amici a Dresda, non già per vedervi le feste che vi si celebravano pel matrimonio della principessa sposa del re di Napoli, come scrive Paalzou1; ma perchè sperava trovare ivi maggior agio di studiare, ed una più facile sussistenza. Questa però mancogli, e ritornossene in Halle, ove si diede a studiare le antichità su gli autori classici, e principalmente su i greci, passando molta parte del suo tempo nella pubblica biblioteca, giacché non concedeagli di comprar libri la sua povertà, che sovente costrignealo a contentarsi di pane e d’acqua, come il figliuolo di Neocle. Allor fu che tradusse, e commentò Erodoto2, e parve, dice il sig. Boysen, che lo avesse ispirato un Genio. Era allora in carteggio col celebre Gessner3.

Passà quindi ad esser precettore in casa d’un ufficiale nei contorni d’Halberstadt, e formò allora lo strano progetto di fare il giro dell’Europa, senza ricchezze e senza appoggi, non fondandosi su altro, che sulla sua abitudine di viver con poco. Difatti nel 1741. s’incamminò a piedi verso la Francia, mosso principalmente dalla lettura di Cesare, che descrive le sue campagne fatte in quel regno; ma a cagion della guerra tornò in Allemagna, e ripigliò il suo primo mestiere d’instruire de’ fanciulli prima ad Oiterborgo e poscia ad Heimersleben4. Qui conobbelo il sig. Boysen,


f ij che
  1. Lo dice anche Huber pag. XL.
  2. Commentò Erodoto, e tradusse degli antichi scrittori, come dice Huber l. c.
  3. Perchè vcdesse di procurargli qualche impiego da poter vivere, ma fu invano. Huber pag. XLI.
  4. Merita d’esser qui riferito ciò, che gli avvenne in quello ritorno, com'egli lo raccontava ai suoi amici, e come lo riporta Huber pag. XLI. Essendo arrivato sul ponte di Fulda, e trovandosi piuttosto male in arnese, pensò di rassettarsi un poco, e farsi la barba. Nell’atto, che si accodava alla faccia il rasojo, intese gridare altamente. Erano certe dame, che venivano in vettura dall’altra parte del ponte, le quali vedendo l’atteggiamento di Winkelmann, credettero che volesse tagliasi la gola. Giunte vicino a lui, fecero fermare la vettura, e gli dimandarone che cola voleva fare. Egli raccontò loro ingenuamente il cattivo successo della sua impresa, e lo stato, in cui lì trovava. Dopo