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386 D e l   B e l l o   c o n s i d e r a t o

come indizio di lunga vita1: profondo è l’umbilico, principalmente nelle figure di donna2, ove talora ha la forma d’un semicircolo, mezzo rialzato e mezzo incavato. Questa parte non è certamente la più ben fatta sulla Venere de’ Medici, essendone l’umbilico soverchiamente largo e profondo.

§. 10. Han pure la loro bellezza le parti sessuali dell’uomo; il sinistro testicolo è più grosso, qual suol essere anche in natura; così è stato osservato che nell’occhio sinistro più acuta è la vista, che nel destro3. Ove però su alcune figure d’Apollo e di Bacco pare che i genitali sieno stati ad arte scavati fuori, essendovi in loro luogo una cavità, non dobbiam già credere che sia questa l’opera d’uno scarpello scrupoloso fuor di proposito, ma dobbiamo a tal mancanza attribuir piuttosto un senso misterioso. Diffatti Bacco da alcuni è stato cangiato in Ati, e al par di questi privato de’ genitali4: e siccome altresì Apollo è stato venerato nell’immagine di Bacco5, potrebbe tal mutilamento avere la stessa significazione nelle figure Apollinee6. Lascio poi all’indagatore della bellezza il rovescio della medaglia, e il fare delle particolari osservazioni su quelle parti, che il pittore di Anacreonte rappresentar non poteva sull’immagine dell’amica di quel poeta.

[Degli animali. ]

§. 11.. Dal disegno delle figure umane presso i greci scultori passeremo a quello degli animali. In Grecia gli artisti


stu-


  1. Bac. de Verulam. Hist. Viti. & Mort. artic. Longævitas, & brevitas vitæ, n. 43. oper. pag. 524.
  2. Achil. Tat. De Clitoph. & Leuc. amor. lib. 1. pag. 9. 9. edition. Salmasii.
  3. Philos. Trans. Vol. 3. p. 730., Denis Mémoir. pag. 213. [Hallero Elem. physiol. corp. hum. Tom. V. l. 16. sect. 4. §. 9. p. 482. scrive che ciò avvenga perchè l’occhio destro si adopri di più per concomitanza alla mano destra, che ordinariamente più anche si adopra: ma pure in quello vi sono eccezioni; come la troviamo in Augusto, che in vecchiaja, al dire di Suetonio nella di lui vita cap. 79., meglio vedeva coll’occhio destro.
  4. Euseb. De præp. evang. lib. 2. cap. 3. pag. 65. D.
  5. Idem ibid. lib.i. cap. 9. pag. 27.
  6. Di tutte le parti del corpo umano, di ciò che a giudizio degli antichi ne costituisce il bello non meno che il deforme, degli atteggiamenti che convengonsi alle diverse età, ai diversi sessi, e ai gradi diversi delle persone ha trattato a lungo e con molta erudizione Francesco Giunio nel raro suo libro de Pictura veterum, lib. 3. c. 8. 9. & 10.