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n e l l e   v a r i e   f i g u r e , e c. 331

[... eziandio nelle figure delle danzatrici..] §. 5. Tal compostezza hanno portata gli antichi artefici per sin nelle figure delle danzatrici, tranne però le Baccanti; e siccome era una massima ricevuta, che nelle figure l'azione conformarsi dovesse alle maniere usate ne’ più antichi balli, così ne’ balli seguenti le figure antiche servirono di modello alle saltatrici, affinchè non uscissero dai limiti d’un modesto contegno1. Si ha un argomento di ciò in molte statue muliebri leggiermente vestite, e per la maggior parte discinte, che non hanno alcun particolare attributo, e sono rappresentate come in atto d'una modestissima danza:

.... Molli diducunt candida gestu
Brachia2.

Ancorché talvolta loro manchin le braccia, vedesi ciò non ostante che tenevano una mano sollevata al di sopra della spalla, mentre coll’altra piegata in giù sosteneansi leggiadramente la veste. Tale atteggiamento basta a farle conoscere per danzatrici; e siccome alcune di queste statue hanno una testa ideale, è probabile che rappresentino Erato o Tersicore, Muse che alla danza presiedono3. V'ha di simili statue nelle ville Medici, Albani, ed altrove. Due di queste però di grandezza naturale esistenti nella villa Lodovisi, alcune del museo Ercolanese, hanno una testa che non è punto ideale; ma quella che sta sull’atrio del palazzo Caraffa Colubrano a Napoli è coronata di fiori, ed è di una sublime bellezza: onde è probabile che sian esse state erette a danzatrici veramente belle, le quali, malgrado la loro professone, abbiano ottenuto un tanto onore presso i Greci. Diffatti di statue erette alle danzatrici leggiamo fatta menzione in varj greci epigrammi4. Un più sicuro argomento per credere che danzatrici ci rappresentino, anziché le Muse


T t ij sum-


  1. Athen. Deipn. lib. 14. cap. 6. pag. 629. B. C.
  2. Propert. lib, 2. eleg. 22. v. 5.
  3. Schol. Apollon. Argon, lib.^, verf i., Tzetz. in Hesiod. Ἔργα, pag. 7.
  4. Anthol. lib. 4. cap. 25.