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xxxiv P r e f a z i o n e


Questo giudizio di Winkelmann su alcuni autori che hanno scritto delle arti del disegno, non nasce già da una voglia di biasimare, che certamente non poteva aver luogo nell'onesto suo cuore; ma volle egli così indicare le strade battute da altri che allontanaronsi dal loro scopo per far meglio conoscere quella che egli è per tenere1. Non ha qui fatta menzione di nessuno de’ suoi nazionali, fuorché di Keysler, forse perchè, fra quelli che aveano scritto a suoi dì, nessuno, fecondo lui, meritava che se ne parlasse. Solo potea non essergli ignoto il professore Christ di Lipsia, che fu il primo a combinare un certo buon gusto collo studio dell’Antiquaria, e le cui Prelezioni archeologiche girano manoscritte per le mani di molti, che hanno saputo farsene onore; onde gioverebbe pubblicarle una volta per iscoprire i corvi, che rivestiti si sono delle penne altrui.

Studiavasi altre volte l’Antiquaria per far pompa d’una vasta erudizione, e voleasi perciò saper molto, senza esaminare se fosser per essere utili o no le cognizioni che si acquistavano. Nacque quindi la genía degli eruditi Micrologi, i quali sudano a compilare quanto è stato detto dagli antichi e dai moderni fu i tripodi, sulle lucerne, su i calzari, sui panneggiamento; e poi lasciano tuttora dubbioso chi ne legge le compilazioni, se nulla da lor abbia appreso.

Pretesero alcuni filosofi, che una cognizione qualunque, sol che riguardi l’uomo, sia un bene da procacciarsi; ma noi diversamente opinando, siam d’avviso non essere un bene ove un utile oggetto non propongasi. Conchiudiamo quindi che lo studio delle antichità non sia un’occupazione


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  1. Poteva farlo in altra maniera, e scrivendo con un poco più di giustezza e meno precipitosamente, come io suppongo, senza imputare agli scrittori delle cose, nelle quali non mancarono altrimenti, e neppure ebbero pel capo. Forse egli si era accorto di questi difetti, e perciò volea cancellata questa prefazione dalla ristampa, che ne preparava, come avvisano questi Editori.