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d e g l i E d i t o r i V i e n n e s i . | xxix |
Montfaucon, lontano dai tesori dell’arte antica, ha compilati i suoi volumi da varj Scrittori, ed ha giudicato sulle stampe e su i disegni, perlochè ha necessariamente presi de’ grandi abbagli1. Sì egli2 che Maffei3 reputano opera di Policleto un gruppo del Palazzo Pitti a Firenze, lavoro assai mediocre e rassettato più della metà, rappresentante Ercole ed Anteo. Così dà per un antico la figura del Sonno in marmo nero nella villa Borghese4, che è opera dell’Algardi; e avendo veduto sulla medesima stampa pubblicato insieme a quella figura uno de’ gran vasi scolpiti da Silvio da Velletri nello stesso marmo, lo ha creduto posto di fatti sulla base medesima per indicare il liquore soporifero. Altronde quante rimarchevoli cose non ha egli omesse! Dice di non aver mai veduto in marmo nessun Ercole colla cornucopia5; ma uno ve n’è in figura d’Erme di grandezza naturale nella villa Ludovisj, ove la cornucopia è certamente d’antico lavoro; e collo stesso simbolo pur vedesi quest’eroe su una guasta urna6, fra i rottami d’antichità di casa Barberini che ultimamente furono venduti.
V'ha degli abbagli in materia d’Antiquaria così approvati dal comune consenso e dal tempo, che sembrano
esse- |
- ↑ Il P. Montfaucon ha pur viaggiato in Italia, e in Roma. Molti degli errori, ed abbagli da lui inseriti nel suo Diario italico, sono stati rilevati da Ficoroni in un tometto di osservazioni sopra il medesimo; al quale poi rispose, e con qualche ragione in varj punti, quel Benedettino, che ne scrisse l’apologia col finto nome di Riccobaldi.
- ↑ Ant. expliq. Suppl. Tom. I. livr. IV. ch. iI. n. V. pag. 137.
- ↑ Stat. ant. num. 13.
- ↑ Ant. expl. T. I sec. part. livr. IV. ch. I. n. IV. pag. 362.
- ↑ Ib. livr. I. ch. I. n. iI. pag. 199. [Lo dice il Montfaucon, ma aggiugne di avere poi comprata una piccola statua per il gabinetto della sua Badia, nella quale Ercole viene rappresentato in quella forma.
- ↑ V. Descr. des pierr. grav. cl. 2. sect. 16. n. 1706. p. 273.
reo, Brigenti, ed altri riportati dal signor Abate Gio. Cristofano Amaduzzi nella prefazione alli Monumenta Matthajorum n. IV., tom. I. pag. X. Da qualche anno, medianti le premure, le grandiose spese, e 1'esquisito gusto dell'Eccellentissimo Principe padrone si mette l’interno del palazzo al gusto moderno, si adorna di superbe pitture, e non solamente le statue, delle quali parla il nostro Aurore, ma le altre tutte saranno ristorate, e collocate in luogo più decente, e vistoso sopra basi dei più fini marmi, di maniera che ridotto a perfezione sorpasserà in dignità, e bellezza qualunque altro.