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240 | D e l l e A r t i d e l D i s e g n o |
quella nazione ci restano, meritano un esame particolare, il quale non fi limiti già a ricercarne i difetti, o a conghietturare ciò che que’ maestri ne’ loro lavori hanno voluto rappresentare, ma bensì tenda ad indagarne il carattere e le proprietà; onde non una semplice erudizione si acquisti, ma se ne ricavino eziandio quelle istruzioni che possono servire a migliorare le arti stesse presso di noi e perfezionarle. L’esame delle arti degli Egizj, degli Etruschi, e degli altri popoli può estendere la sfera delle nostre idee, e giovarne ne’ nostri giudizj; ma dallo studio sull’arte de’ Greci impareremo a ben determinare il bello, e a ben divisare l’unità e la verità ne' lavori, e ne apprenderà le giuste regole sì chi vuol giudicare, che chi deve eseguire.
§. 1. Divideremo in cinque Libri il trattato dell’arte presso i Greci. Si cercherà a quali cagioni se ne debbano gli avanzamenti, e qual sia l’idea del bello da loro rappresentato. Questo si prenderà a considerare nelle varie opere loro sì pel disegno del nudo, che pel panneggiamento. Si esaminerà il meccanismo della loro scultura e pittura; e s’indicherà la traccia dei progressi dell’arte dai suoi principj sino all’intero decadimento. Per ultimo si parlerà de’ Romani, de’ quali ben poche cose ci resteranno a dire.
§. 2. L’alto grado di perfezione, a cui l’arte si sollevò presso quella nazione, deesi in parte ascrivere all’influenza del clima, in parte all’educazione, e alla costituzione del governo, dal che ebbe pure origine la maniera di pensare immaginosa degli artisti, il pregio in cui erano tenuti, e l’uso nobile che dell’arte faceasi: cose tutte, che a perfezionarla hanno sommamente contribuito, e delle quali partitamente imprendiamo a trattare.
[... per l'influenza de! clima...]
§ 3. L’influenza del clima, come serve alla vegetazione delle piante, così coopera ad animare i semi delle arti che
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