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p r e s s o g l i E t r u s c h i , ec. | 201 |
delle scienze, il quale non è cominciato in un paese solo, daddove siasi quindi esteso in altre regioni; ma parve che il genio degli uomini a un tempo stesso in tutt’i paesi si ravvivasse; onde fecersi quasi contemporaneamente le più luminose scoperte. Certa cosa è che così avvenne nella Grecia, all’epoca mentovata, per le scienze tutte e per le arti; e sembra che nel tempo medesimo siasi diffuso su di altre colte nazioni un certo spirito universale che, principalmente influendo sulle arti, animate le abbia e vivificate.
[Sccondo stile.] §. 10. I caratteri del secondo stile etrusco e gl’indizj, ai quali riconoscerlo, sono una troppo risentita espressione delle articolazioni e dei muscoli, i capelli disposti in fila parallele, le mosse sforzate, e l’azione che in alcune figure è sommamente affettata e portata all’eccesso. I muscoli sono rialzati, e come gonfi, posti a foggia di collinette; le ossa son troppo seccamente disegnate e troppo visibili; onde caricato e duro riesce questo stile. E’ da osservarsi però che questa troppo forte espressione de’ muscoli e delle ossa non incontrasi costantemente in tutti gli antichi lavori etruschi.
§. 11. Nel marmo principalmente, in cui non altro più abbiamo fuorché alcune figure di divinità, non sempre sono così risentiti i muscoli di tutte le membra; sebbene sempre vi si scorga in tutte una certa caricatura, e ciò principalmente nelle gambe, e nel taglio forte e duro de’ muscoli delle polpe. I capelli e i peli, disposti a file o ciocche parallele non solo sul capo ma eziandio sul pettignone, si vedono senza eccezione su tutte le figure etrusche e su gli animali stessi, fra i quali posso addurre ad esempio la famosa lupa di bronzo del Campidoglio che allatta Romolo e Remo, essendo questa probabilmente quella lupa stessa, che a’ tempi di Dionisio1 vedeasi in un piccol tempio nel monte Palatino, cioè nel tem-
Tom. I. | C c | pio |
- ↑ Ant. Rom. lib. 1. cap. 79. p. 64. l. 19.