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presso gli Egizj, i Fenicj, e i Persi. 127

l’avvertire l’abbaglio preso dallo Scaligero1 e dal la Motraye2, i quali crederono esser il granito una pietra artefatta3. Di granito rosso e bianchiccio son fatti gli obelischi e molte statue, tra le quali computar si denno tre delle più grandi, esistenti nel museo Capitolino. Di granito nero è la grand’Iside ivi pur collocata4, e dopo questa la figura più grande è l’Anubi della villa Albani (Tav. VIII. ), di cui già abbiamo parlato5.

§. 8. Il bafalte ordinario è una pietra che può paragonarsi alla lava del Vesuvio, di cui tutta Napoli è lastricata, e di cui pure lastricate erano le antiche strade romane 6;


anzi

    e paragonare i varj sassi, di decidere se il granito bianco e nero d’Egitto sia preferibile ad ogni altro. Possiamo però asserire che anche presso di noi v’ha del granito rosso e bianchiccio in gran copia. Basta, visitare i nostri monti, anzi basta vedere le nostre fabbriche, e le nostre strade per accertarsene. Vi si vedrà eziandio come prenda il lustro, e quanto riesca bello. Chiamasi volgarmente migliarolo dalla somiglianza de’ suoi grani col miglio. Più d’un celebre naturalista, vedendone la bellezza e la copia, fu d’opinione che molto granito detto orientale, sia tratto da’ nostri monti d’Italia. [Le prove che ne sono state fatte in Roma, e in ispecie di detto granito migliarolo, ci hanno persuaso, che questa sia una opinione senza fondamento; poiché tutte quelle pietre benché lustrate a tutta perfezione, non hanno mai potuto accostarsi né al pulimento, né al bel colore delle pietre d’Egitto; e sono diverse nella durezza, come osserva il nostro Autore. Oltracciò è incredibile, che fra tanti antichi scrittori niuno ce ne avesse fatta parola. ] È certo altronde che tutte le grandi catene de’ monti nei due continenti (V. Ferber, Bowles, Desmarets, d’Arcet ec. ) hanno il nocciolo di granito; e questa pietra in molta quantità pur trovarono nelle isole del Sud i viaggiatori di questi ultimi tempi Cook e Forster. V. Voyage dans l’Hémisphere austral, & autour du Monde &c. Paris 1778.

  1. In Scaligerian.
  2. Voyag. Tom. iI. pag. 225.
  3. Non furono Scaligero e la Motraye i soli che pensarono esser il granito una pietra artefatta. Anche in questi ultimi anni il sig. de la Faye Mem. pour servir de suite aux recherches &c. Paris 1778. non solamente ha formato simile granito; ma avendo altresì avuto un pezzo preso da una piramide d’Egitto lo analizzò, vi scorse i medesimi fenomeni, e n’ebbe gli stessi risultati, che aveva avuti dal suo con eguale processo. Il sig. Forster Voyage dans l’Hémisphere auftral. &c. vedendo nell’isola di Pasqua, nuovamente scoperta a gradi 17. di latitudine australe, e 266. di longitudine, molti avanzi di statue colossali che sostenevano grossi cilindri tutti d’un masso, e conoscendo che in quell’isola né v’era, né avrebbe potuto mai sussistervi tanta popolazione, quanta ne farebbe abbisognata per trasportare que’ massi enormi, argomentò che quel sasso fosse fattizio, formato sul luogo stesso. È da notarsi che quelle statue, come gli Ermi, non hanno di figura umana altro che la testa. [ Ma una sì fatta opinione per riguardo all’Egitto, di cui si tratta in questo luogo, viene confutata non solo dall’autorità di Plinio 1. 36. c. 8. sect. 13. e 14. ove scrive, che nell’Egitto superiore si cavava il granito; ma anche da tanti viaggiatori moderni, che la ne hanno vedute le cave. Leggasi Belon Observ. de plus. sing. lib. 2. cap. 21., Maillet Descript. de l’Egypte, let. 8. pag. 319., let. 9. pag. 39., Granger Voyage en Egypte pag. 76. e 77., Shaw Voyages, ec. Tom. iI. pag. 81., Goguet Della Orig. delle leggi, ec. Tom. iI. par. iI. lib. iI. capo iiI. art. I. pag. 104.
  4. Vedi sopra pag. 86. not. a. Il P. Montfaucon Antiq. expl. Suppl. Tom. iI. liv. VI. ch. I. n. VI. pl. 36. p- 131. la dice di basalte nero. Io la credo della ftessa pietra, di cui ho parlato sopra pag. 100. nota b.
  5. pag. 88. Senza ragione il signor abate Raffei Offervaz. sopra alc. ant. mon. Tav. V. pag. 52. la chiama li bafaltt.
  6. La selciata delle strade romane più antiche, come dell’Appia prima d’essere stata