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ti secoli frammisto a quello delle varie nazioni che successivamente li soggiogarono, ognuno ben comprende che l’attuale loro situazione, i loro costumi, la lor maniera di pensare e d’esistere denno aver molto influito sulla loro esterna figura. Malgrado però tutte queste circostanze i Greci, a concorde testimonianza de’ viaggiatori, fono ancora oggidì rinomati per la bellezza; e quanto più al greco cielo s’avvicina, tanto più di maestà, di grazia, di venustà sembra metter la natura nell’umana specie.

[...e degl'Italiani.]

§. 8. Sogliono per questo principio trovarli nelle belle contrade d’Italia ben poche di quelle figure a tratti deboli, e come mezzo sbozzate e insignificanti che ad ogni passo s’incontrano oltremonti; ma vi si veggono generalmente delle fisonomie or nobili ora spiritose, la forma del volto v’è comunemente compiuta, e le parti tutte ne sono in bell’armonia composte. E tanto è sensibile questa elegante conformazione di volto, che la testa anche del più vile plebeo può servir di modello in qualunque più sublime quadro istorico, principalmente ove rappresentarsi vogliano uomini d’età provetta; né è rara cosa il trovare, eziandio fra la plebe, donne atte a servir di modello per una Giunone. La parte più meridionale dell’Italia, ove più dolce è il clima, produce uomini più robusti e meglio formati che altrove: la loro alta statura, la giusta dispostezza e forza delle membra loro salta agli occhi dello spettatore, principalmente ov’egli facciasi a rimirare i marina], i pescatori, e l’altra gente occupata sul mare, che generalmente poco men che ignuda si vede. Potrebbe ben ciò aver dato origine alla favola di quegli orgogliosi Titani, che contro gli dei pugnarono ne’ campi Flegrei situati presso Pozzuolo, non lungi da Napoli. Accertano i viaggiatori, che anche oggidì presso l’antica città d’Eriza (Eryx) in Sicilia, ove Venere aveva un rinoma-

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