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10 O r i g i n e   d e l l e   A r t i

e a dare la forma convenevole alla parte inferiore di quegli Ermi. Tali statue ebber poscia da lui il nome di Dedali1. E poiché ancor non sapeasi su una pietra effigiare un’intera figura umana, questo artista lavorò nel legno. Delle di lui statue formarcene possiamo un’idea dal giudizio che ne portavano gli scultori ai tempi di Socrate. Se Dedalo, dicean essi, tornasse al mondo, ed opere facesse simili a quelle che ne portano il nome, sarebbe messo a fischiate2.

[Somiglianza fra le più antiche figure delle tre mentovate nazioni.] §. 14. I primi saggi pertanto della statuaria presso i Greci furono sommamente semplici, e il più delle volte non altro erano che linee rette: né differenti furono i cominciamenti di quest’arte presso gli Egizj e gli Etruschi, come fede ne fanno le opere loro descritteci dai più vetusti scrittori3. Perciò che riguarda i Greci ne abbiamo un monumento in una delle più antiche figure di bronzo, esistente nel museo Nani di Venezia, su la cui base sta scritto:

cioè Policrate dedicava; dal che si può verosimilmente inferire, che questi non siane stato l’artefice. A quella maniera semplice di disegnare devesi la rassomiglianza che scorgesi negli occhi delle teste, sì delle più antiche greche monete, che


delle

    cap. 23. pag. 30. sia l’autore di questa opinione, che Winkelmann chiama comune. Lui cita Eusebio Chron. ad ann. 730., e forse da lui ancora l’ha presa Temistio Orat. XXVI. pag. 361.

  1. Diodoro lib. 4. §. 76. pag. 319., e Pausania lib. 9. cap. 3. pag. 716. l. 17. segg., sembrano dir il contrario di quanto qui asserisce l’Autore. Secondo il primo non fu Dedalo che immaginò di dare agli Ermi le gambe, ma avanti di lui gli artefici faceano le statue cogli occhi socchiusi, e colle mani pendenti, e attaccate ai fianchi. Dedalo insegnò il primo a rappresentarle cogli occhi guardanti, a disgiungerne le gambe, e a distaccarne le mani dal corpo; per la qual cosa fu da tutti sommamente ammirato. Οἱ πρὸ τούτου τεχνῖται κατεσκέυαζον τὰ ἀγάλματα τοῖς μὲν ὄμμασι μεμυκότα. Πρῶτος δὲ Δαίδαλος ὀμματῶσας &c. Pare dunque che prima di Dedalo già vi fossero delle statue simili alle egiziane, di cui si parla più sotto. Secondo Pausania loc. cit. Dedalo non ha dato il nome alle statue, ma da loro lo ha preso, poiché Dedali chiamar soleansi le statue di legno avanti che nascesse in Atene Dedalo. Winkelmann non ignorò questo testo di Pausania, da lui citato altrove, [cioè in appresso cap. iI. §. 9. in fine.
  2. Platone Hipp. maj. op. Tom. I. pag. 282. A.
  3. Diod. Sic. lib. 1. §. 97. pag. 109. [Diodoro in questo luogo tratta dell'eccellenza degli antichi scultori, e architetti egiziani, da’ quali dice che avessero imparato i primi più celebri artisti antichi greci, e in ispecie Dedalo.], Strab. Geogr. l. 17. p. 1159. B.