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66 VITA DI PIO VII

emanato permetteva Pio VII ai benedettini del sacro speco in Subiaco di riassumere il loro abito: ristabiliva nella sua forma e nei suoi diritti la rota di Macerata; la depositeria generale di Ancona ripristinava: assoggettava ad una visita apostolica il lauretano santuario depredato dal direttorio di Francia1. Savie furono le leggi annonarie pubblicate per render meno sensibili le conseguenze della carestia: savissimo il provvedimento di richiamare in vigore la legge del 1782 caduta in disuso. Colpa dei tempi, se non giunse la giustizia e la previdenza sovrana a rimovere i tristi effetti occasionati sempre alla città dal tristo spirito di turpe lucro di quell'abborrita classe di uomini che fra noi con vocabolo romanesco diconsi Bagarini: vera peste delle grandi città: avara gente che abusando dei doni della provvidenza e della miseria altrui, affama il popolo, disperde e delude gli effetti della vigilanza sovrana e quel che è peggio aliena l'animo dei sudditi dall'amore dovuto alle autorità. Addimandavasi pertanto l’ assegna dei terreni seminativi, proibivansi l'esportazioni dei grani dallo stato: richiamavansi in vigore i chirografi di Gregorio XIII, di Clemente VIII, di Paolo V, di Urbano VII, e quelli in modo speciale di Benedetto XIV: in somma alla gravità dei casi con altrettanta diligenza ed alacrità provvedevasi. E perchè, scarsa annunciandosi la raccolta, versava Roma e lo stato pontificio in manifesto pericolo di prossima carestia a quelli, che immettevansi dal levante si aggiunsero per le sollecitudini di Pio i grani venutici da Sardegna. Nuova provvidenza in forma di moto-proprio il trentuno ottobre pubblicavasi il regolamento giudiziario da osservarsi in Roma in materie annonarie e tribunale annonario erigevasi

  1. Il direttorio francese involò la maggior parte delle ricchezze possedute dalla santa casa di Nazaret. Dopo la partenza di Bonaparte dall'Italia i commissari Monge, Villetard e Moscati rapirono da quel sacro deposito quanto ancora rimaneva di prezioso. Dissipavansi in tal maniera le generose oblazioni dei popoli, e in modo speciale dei francesi sotto il regno di Carlo III e di Luigi XII e XIV.