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LIBRO II


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tavansi in Roma trepidanti i pochi che avevano caldeggiate le parti della repubblica, teneansi perduti quanti per fatti notori eransi mostrati avversi al sacro principato, quanti per detti, e questi erano i più, aveano fatte ingiurie al governo. Gli uni e gli altri furono salvi del pari per la mitezza del principe, che mostrossi padre nel pieno significato della parola. Confessa l’istorico d'Italia, avvengachè avverso sempre alla cose romane, buoni gli ordinamenti, egregie le provvidenze escogitate dal benefico Pio. Affidò a quattro congregazioni l’incarico di prescrivere e adottare misure atte a ristabilire un retto governo e a richiamare il ben essere e la tranquillità nello stato1. Per le materie religiose creò apposite congregazioni, cui non mancarono serie occupazioni, tanti erano i mali e i disordini, a cui dovea provvedersi! Prima che da questa fosse decreto alcuno

  1. Diverse erano le attribuzioni assegnate a queste congregazioni il dì nove luglio create dal santo padre. Dovea la prima riguardare gli affari del governo provvisorio: la seconda occuparsi del ristabilimento dell’antico sistema: dovea la terza ingerirsi dell'economica riforma del palazzo apostolico: prendea in vista la quarta gli acquisti fatti nell'epoca rivoluzionaria dei beni ecclesiastici e dello stato, posti all'incanto in tempi calamitosi conosciuti col nome di beni nazionali, indi demaniali.
    Giucci. Vita di Pio VII. — I