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52 VITA DI PIO VII

un ammirabil consiglio della sua provvidenza? Avendo egli fatto prova della fede e della costanza del sacerdozio, esigge ancora da noi, che dimostriamo al mondo di aver tratto gran profitto da questa nostra tribolazione, vuol che facciamo conoscere a tutti, che non nelle ricchezze, di cui noi fummo spogliati, non nella pompa, che l'invidia e le accuse contro noi produsse dei nostri nemici, non nelle altre vane cose, che sono proprie degli uomini profani, non degli imitatori di Cristo; ma bensì nel disprezzo delle ricchezze, nell’umiltà, nella modestia, nella pazienza, nella carità, e finalmente nell'adempimento di tutti i doveri del sacerdozio ci rappresenta l’immagine del nostro autore e la vera grandezza della chiesa.

« Ma basti sin quì. Noi vediamo, o venerabili fratelli, quanto a voi dobbiamo per aver tanto attribuito col vostro giudizio alla debolezza nostra: appoggiati al divino aiuto, ed ai consigli vostri ci sforzeremo con tutto lo studio e con tutta la fede a praticare e ad eseguire quanto dobbiamo. Preghiamo adunque Iddio che ci assista nell’incominciamento del nostro governo e che con la sua virtù faccia sì, che quanto è a tutti palese la debolezza nostra tanto più chiaramente nel reggimento della chiesa faccia manifesta l’ammirabile sua divinità ».

XXVIII. A Pontefice, che a tanto umili e santi concetti non per consuetudine, ma per interna virtù apriva l'animo generoso mancare non dovevano onorificenze ed omaggi; e grandi e affettuosissimi li ottenne Pio VII. Il re cattolico emanava decreto che, i diritti dell'evangelica disciplina serbando illesi, imponeva all'episcopato di Spagna di rivolgersi al papa negli affari riguardanti la loro diocesi1. Dirigevansi a Venezia per inchinarlo il duca di Berry, vittima serbata ad un pugnale regicida, l'arciduchessa Marianna d'Austria germana di Francesco II e abadessa del

  1. Era questo decreto firmato in Aranquez il dì ventinove marzo 1800 richiamando quello, che aveva emanato il giorno cinque settembre dell’anno precedente.