Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/483

231

di presentargli i suoi genitori. Giunge in Savona, ove. Napoleone lo volea confinato, per attendere gli avvenimenti di guerra. Resa impossibile la custodia di un tanto ostaggio, ordina la restituzione dei dipartimenti di Roma e del Trasimeno. Scortato dai soldati francesi, giunge al Tago, ove è consegnato al reggimento Radetzki che in trionfo lo accompagna a Parma e a Modena. Murat cerca invano di far nascere ostacoli al viaggio di Pio. Entra in Bologna, ove riceve un dono inviatogli dal reggente dell'Inghilterra: celebra in Imola le feste di pasqua: prosiegue il viaggio per Cesena, ove è raggiunto da molti cardinali e prelati. Lo visita Gioacchino, che tenta con nuove arti impedire la sua partenza. Pio resiste e invia Rivarola a prender possesso di Roma. Visita Ancona, va a Loreto, ove riceve il cardinal Fesch e accorda ospitalità a madama Letizia e alla famiglia di Bonaparte. Va Consalvi a Vienna per sostenere innanzi al congresso le ragioni della chiesa. Si ristabilisce il governo pontificio e si preparano grandi feste nella capitale, ove giunge Pio VII benedetto e acclamato da tutti. Narra il papa in pubblico concistoro le pene sofferte e ricorda le prove di tenerezza ch'ebbe in Francia. Pubblica la scomunica contro i liberi muratori; ai sudditi accorda amnistia; avvisa ai mezzi di purgare dai crassatori le provincie di Marittima e Campagna. Mentre l’Italia del mezzo giorno è in fermento, ristabilisce la compagnia di Gesù. Benedice in castel Gandolfo una bandiera, che invia al reggimento Radetzki; favore contracambiato con ricco dono dall'imperatore. Stabilisce le sorelle ospitaliere; invia missionari in regioni lontane; provvede allo stato; protegge le scienze e le arti. Napoleone fugge dall'isola dell'Elba. Gioacchino, che prosiegue negli armamenti per la conquista d'Italia, domanda il libero passaggio delle truppe per Roma. IL pontefice glie lo ricusa.