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d'inviare un'agente austriaco a Savona e l'ottiene. Conferenze del papa con quell'incaricato. Canova torna a Parigi, e coglie l'occasione di parlar libere voci a Napoleone: rifiuta le offertegli onorificenze. S'intima un consesso, che chiamano concilio nazionale. Opposizioni insorte. Saggia condotta di Emery e sublime risposta data all'imperatore. Và una deputazione di vescovi a Savona, conferisce col papa che resiste alle lusinghe e alle minaccie. Cede Pio VII alle arti loro: immediatamente si pente, fa richiamare i vescovi che aveano già ripresa la via di Parigi. Durano le vessazioni. Muore Emery morato dall'imperatore. Và una deputazione di cardinali a Savona. Condotta del cardinal Roverella. Tentativi fatti dagl'inglesi per la liberazione del papa, che da Savona, con ogni cautela e con immensi disagi è trasportato a Fontainebleau. Vi giunge estenuato dai patimenti ed infermo. Ivi è onorato dalle primarie famiglie di Francia. Si adoperano nuove arti per abbattere la sua costanza.


LIBRO VI


La Francia intima querra alla Russia. Napoleone varca il Niemen: invade il territorio nemico: occupa Smolesko: entra in Mosca evacuata dai russi. Incendio della città: disastri dell'esercito. Invano offre pace allo czar. Stretto dalle circostanze, torna a Parigi. Decimato è l'esercito dal furore dei cosacchi e dall'ira degli elementi. Il senato, ligio ai voleri di Napoleone, ordina una nuova leva. Tenta l'imperatore riconciliarsi con Pio VII e recasi a Fontainebleau. Questi resiste, quello abbandonasi all’impeto della collera. Si rinnovano gli assalti e il papa, sopraffatto dalle insistenze di alcuni vescovi e cardinali, cede e segna i preliminari di un concordato, che dovea rattificarsi dopo il ritorno dei porporati. Per non urtare le suscettibilità imperiali decide Pio VII di scrivere a Napoleone e annullare quell'atto, che potea tornar dannoso alla santa sede. Partecipa ai cardinali la lettera e la spedisce a Parigi. Napoleone prorompe in minaccie letali e decide di dare pubblicità e forza di