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LIBRO VIII 183

di non tornare nei suoi stati, senza aver prima riveduta Roma, mantenne la sua parola. A dargli prova di benevolenza, due giorni dopo il suo ritorno, intimò Pio VII il concistoro, nel quale conferì la porpora al fratello dell’imperatore; arciduca Rodolfo Ranieri, sino dal mille ottocento cinque eletto coadiutore all'arcivescovo di Olmutz cardinal Colloredo, alunno un tempo del nostra collegio del Nazareno: diritto di cui l'arciduca non volle valersi quando sei anni dopo vacò quella sede, alla quale fu promosso il porporato Maria Taddeo conte di Trautmannsdorf Weinsberg. Mancato anche questi ai vivi fu dal pontefice destinato il principe Ranieri al governo di quella chiesa. Nell'allocuzione, pronunciata alla presenza di Francesco I, ricordò che un eguale dignità concesse Gregorio XIII ad Andrea arciduca d'Austria e disse quali vantaggi dovea sperare il clero germanico dalla bontà del principe imperante, dalla mediazione fraterna. Quantunque assente da Roma, Pio gli accordò il titolo di san Pietro in Montorio e Carlo Odescaichi allora prelato, quindi cardinale arcivescovo e in ultimo splendido ornamento della compagnia di Gesù, implorò ai piedi del santo padre il pallio pel nuovo eletto. La promozione del principe austriaco fu annunciata dalle artiglierie del castello, dalla campana della curia Innocenziana: le congratulazioni del sacro collegio, dei prelati, dei principi romani furono ricevute dal principe Kaunitz ambasciatore di Cesare: latore del berretto cardinalizio partiva da Roma il marchese Domenico Capranica guardia nobile pontificia. Parve più maestosa, perchè decorata dalla presenza di quattro sovrani, la solenne processione del corpus Domini, dopo la quale l'imperatore decise di riprendere la via di Vienna. Stabilita la partenza pel giorno undici giugno, andò il papa nell'imperiale appartamento ad augurare a Francesco I e alla sposa prosperoso viaggio e questi poco dopo recavansi da lui per dare al venerando vegliardo novella prova di devozione e di affetto. Il forte sant'Angelo e le alture pinciane col trarre delle artiglierie annunciarono ai romani l’allontanarsi degli ospiti augusti che,