Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/432

180 VITA DI PIO VII

i cavalieri e lo dame che erano al seguito, entrò nel contiguo appartamento a lui preparato.

XX. Roma era piena di forestieri, il quirinale di reali principi o dimoranti fra noi o venuti ad ossequiare il pontefice e l'imperatore: la duchessa di Chablais sorella di Carlo Felice re di Sardegna, l'infante di Spagna duchessa di Lucca col suo figlio già re d'Etruria, Michele gran duca di Russia, Antonio principe di Sassonia con l’arciduchessa sua sposa e l'augusta nepote, l'arciduca palatino di Ungheria, la duchessa di Wurtemberga e le figlie, il giovane principe ereditario di Toscana, non che gli ambasciatori delle corti d'Europa accreditati presso l'imperatore. La nobiltà romana, il sacro collegio, i reali principi, i ministri delle potenze straniere presso la santa sede ossequiarono in diversi giorni l'austriaco monarca. Imploravano da Metternich un eguale favore Paolina principessa Borghese, Luciano principe di Canino: il gran cancelliere della corte rispondeva loro: vietargli i patti segnati in Vienna, entrare in rapporti con la famiglia Bonaparte: l'imperatore per altro facea noto ad essi non esser loro negato il presentarsi all’udienza uniti ai principi e alle principesse romane: condizione troppo umile a chi s'ebbe parte di sovrana grandezza e perciò rifiutata. Affrettavasi l'accorto Consalvi ad offrire agli ospiti augusti le più care e le più liete distrazioni: sperava quell'uomo di stato avrebbe l'imperatore parlato al pontefice degli affari della chiesa ancora disordinati in Germania. Divenuta tradizionale nel gabinetto austriaco la politica di Giuseppe II, tacque Francesco I e tenne Metternich, suo potente ministro, profondo silenzio intorno agli affari religiosi e politici dell'impero. Dirò prima delle feste civili, quindi delle religiose. L'illuminazione della cupola di san Pietro, l'incendio dei fuochi artificiali in castel sant'Angelo sorpresero. L'imponente aspetto delle opere monumentali di Roma destò meraviglia nell'animo dell'imperatore, che vedea la prima volta la città eterna. Le chiese, i musei, i palagi ricordavano all'augusto viaggiatore e ai principi ch'erano seco, il coraggio e la magnanimità dei pontefici, autori di opere tanto stupende: le