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LIBRO VIII 171

degli accordi fra Napoli e Roma. Come ebbe provveduto per le narrate convenzioni alla pace universale della chiesa, promosse in Francia la istituzione della propagazione della fede fondata in Lione, protesse in Roma quella del prezioso sangue: una destinata a portare la parola di verità in regioni lontane, l’altra occupata dalle missioni nei diversi paesi d'Italia. Sotto la invocazione dell'apostolo delle Gallie san Dionigi e con l'intervento dell’ambasciatore e di varî vescovi francesi, ristabili quel monistero nazionale affidato alle dame di san Luigi, dette di san Cyr, occupate della cristiana educazione delle giovinette che ivi stanno a convitto ed approvò la congregazione delle sorelle della carità dette le figlie di san Vincenzo di Paoli.

XVI. Il Nestore dei re, Ferdinando delle due Sicilie, accompagnato dalla donna che avea presa in moglie, la principessa de Partanna, cori poco seguito e senza pompa venne ad inchinare il pontefice. S'ebbe liete accoglienze dal papa, dalla corte, dalle famiglie magnatizie di Roma, dall'ambasciatore di Francia conte di Blacas, che diede al Borbone di Napoli due splendide feste di ballo nella villa Medici sul colle pinciano. In Roma si rividero i due re figli del magnanimo Carlo II; l'uno che stretto dalle circostanze abdicò a Ferdinando VII la corona di Spagna: l'altro, re avventurato che nelle universali sciagure tenne asilo sicuro e autorità reale in Sicilia. Volle Ferdinando che lo seguisse in Napoli, ove poco dopo cessando di vivere, guadagnavasi rinomanza di egregio fratello, di ottimo amico, di ospite generoso. Avea egli lasciata in Roma la reale consorte Maria Luisa che, assalita da malattia polmonare, lo precedeva al sepolcro. Ebbe questa il supremo conforto di vedersi assistita dalla figlia, duchessa di Lucca e dal duca di Calabria don Francesco principe ereditario delle due Sicilie: mancò a quello la consolazione invocata di vedersi al fianco il fratello. Solenne funere ordinò il papa alla regina delle Spagne e dell’Indie, le cui spoglie mortali con regia pompa vennero trasportate nella basilica liberiana. Dopo la visita del re di Napoli, ricevea il papa quella deì gran duca di Russia Michele, che venne