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LIBRO VIII 169

Consalvi e Casimiro Haeffelin vescovo di Chersoneso. Accordò al re di Spagna una bolla con la quale per sei anni lo autorizzava ad imporre su i beni ecclesiastici annua somma di sei milioni di reali. Profittando delle buone disposizioni del gabinetto inglese verso la santa sede e fatto sicuro per graziosa lettera inviatagli dal principe reggente i tre regni, promove i vantaggi degl’irlandesi, con singolare prudenza s'interessa della emancipazione dei cattolici d'Inghilterra: sottoscrive Consalvi una convenzione col pio re del Piemonte: stabilisce un concordato con l'imperatore delle Russie per il regno di Polonia, sottoscritto dal conte d'Italinski per il quale, diminuite le tasse di dateria per la spedizione delle bolle apostoliche, stabilivasi di reciproco accordo che avrebbe Varsavia un arcivescovo ed otto vescovi il regno. Anche i sovrani protestanti dei grandi e dei piccoli regni e ducati della Germania mostravansi desiderosi di sistemare i loro affari con Roma. Due inviati presentarono al papa la dichiarazione emessa dalla confederazione. Rispose il pontefice: si discussero, si stabilirono i patti con l’opera assidua e solerte del Consalvi e del cavalier Koelle incaricato del regno di Wurtemberg. In mezzo a tanta operosità del papa e del suo primo ministro, solo due angosciosi pensieri agitavano l'animo di Pio VII: gli accordi col re di Francia, che ogni giorno si rendevano più difficili, le convenzioni con la corte delle due Sicilie aspra per fatti, per parole ossequiosa e devota. Correvano tre anni dal ritorno del papa in Roma quando l'ambasciatore francese conte di Blacas conchiuse con la santa sede il trattato che rese nulli gli articoli del concordato segnato sul cominciare del secolo. Venne quell'atto rattificato dal re, annunciato in concistoro dall’allocuzione del papa. Riordinate in tal modo le chiese di Francia, rassicurata Roma dai mali che potevano temersi dai lunghi indugî, creava Pio VII tre cardinali francesi che avevano ben meritato dell’altare e del trono. 1 A superare gli

  1. Furono questi Alessandro de Perigord arcivescovo di Reims, Cesare Guglielmo de la Luzerne vescovo di Langres, Luigi