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LIBRO VIII 157

giungea da Vienna Mazio segretario delle lettere latine, latore dei dispacci del cardinal Consalvi, che indi a pochi dì lo seguiva. Fu lieto il papa nel rivedere il porporato che con arte meravigliosa secondò le sue speranze, conquistando la stima di tutte le corti europee. La provvidenza avea creati due uomini che, incontratisi nel sentiero della vita, s'intesero, si valutarono, si soccorsero a vicenda fra loro. Pio VII, educato in un chiostro, ignaro dei grandi usi del mondo, ma nelle mire sincero, ingenuo nelle parole, negli atti mansueto, umile e pio: Ercole Consalvi, uscito da un piccolo seminario di provincia, divenuto gran maestro nell’arte di governare, d'irresistibile potenza d'ingegno, di gran fede, di rara celerità nel misurare gli ostacoli per evitarli, nel conoscere le circostanze per afferrarle: fenomeni che l’Italia vide tante volte rinnovellarsi. Egli pel desiderio manifestato dai monarchi recava da Vienna opinioni miti e concilianti: aboliva la tortura, vituperio della età che a Roma trovava ancora fautori: restituiva a libertà i prigionieri politici, rassicurava i latitanti, conservava il sistema ipotecario, regolava le contribuzioni, manteneva l’abolizione dei fideicommissi e a questo inteso bisogno promettea leggi opportune: quindi istituiva una congregazione, che dissero economica, composta di cardinali e prelati, la quale, sulla proposizione del segretario di stato, desse voto consultivo negli affari di legislazione, amministrazione e finanze. Assicurata in tal modo, per quanto lo consentivano i tempi, la prosperità dello stato e provveduto agli urgenti bisogni, volle il papa il di quattro settembre ai cardinali, adunati in concistoro, manifestare quanto erasi operato e quanto proponevasi di eseguire. Rese pubbliche grazie ai monarchi alleati, che seguendo i dettami della giustizia aveano restituito la santa sede al legittimo possesso dei suoi dominî: parlò dei favori ricevuti dall'Inghilterra, della solerzia addimostrata dal cardinal Consalvi, delle sue note, delle sue proteste, delle presenti condizioni, delle future speranze.

XI. Lo stato in cui erano gli affari della chiesa cattolica in Germania angustiava altamente il cuore di Pio.