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LIBRO VIII 155

riata in Toscana: dissero dei tristi effetti prodotti dalle innovazioni e dei peggiori che poteano prevedersi, se immediato non si apponeva un riparo; prudentemente se ne avvisarono i modi e più tardi se ne conobbero i risultati. Nel percorrere tanta parte d'Italia, vide il papa ancora intatto nel cuore di tutti il sacro deposito della fede, ancor vivo nei popoli l'ossequio profondo, verso la chiesa. Il trionfo del santo padre non mancò di produrre effetti salutari sull’animo dei vescovi, sacerdoti, capitoli, che vinti dal terrore, sedotti dai consigli, ingannati dalle arti dei tristi, aderirono al governo napoleonico, scandalizzarono i popoli, amareggiarono il cuore dell’oltraggiato pontefice. Spontaneamente costoro a voce e in iscritto o dichiararono che i loro indirizzi vennero mutilati dall'altrui prepotenza, mentre ad essi non era dato sollevare la voce e questi molti; o con cristiano coraggio confessarono l'errore e questi furono pochi, ma più accetti1. Proseguendo il viaggio, benedì Siena che lietamente l’accolse: passò a Radicofani, ove rivide la stanza in cui lo tenne chiuso Radet, dopo averlo con violenza rapito al pacifico governo della chiesa, ai bisogni del mondo cattolico e all’amore di Roma2. Varcati il giorno cinque giugno i confini che la Toscana dividono dallo stato della chiesa, dopo poche ore, incontrato dal popolo, entrò in Viterbo, che a festeggiare il desiderato ritorno di Pio, portò attorno alla città la grandiosa macchina sulla quale è collocata la statua di santa Rosa, patrona di quell'illustre capi-

  1. La raccolta delle ritrattazioni, delle difese e delle dichiarazioni emesse dai prelati, dai capitoli delle varie chiese d’Italia con le quali confessano che nella loro mente, come nel loro cuore, non entrarono mai i sentimenti strappati dal terrore, dalla prepotenza governativa, fu a cura del governo pubblicata in Roma dalla tipografia camerale pel Lazzarini l’anno 1816.
  2. Trovata nell’albergo di Radicofani la povera fantesca che nella deportazione avea al papa, circondato dai gendarmi, date indubie prove di carità cristiana, ordinò che fosse dato generoso sussidio.