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152 VITA DI PIO VII

rone di Thuvlì, che presentavagli affettuosa lettera di Alessandro I: monarchi e principi lo visitarono; nobili e negozianti fecero a gara per tributare ossequio al gerarca della chiesa, per offrire ai cardinali, ai prelati ospitalità generosa, il popolo per applaudirlo1. Ricevute le visite di congedo, ossequiato dallo stato maggiore di piazza, dal commissario del re, domandò il papa la nota delle guardie nobili, dalle quali ebbe luminose prove di ossequio, per inviare ad esse da Roma un pegno dell'amor suo. Sino dal dì che precedeva la sua partenza il portico dell episcopio, il cortile, le scale, la vasta sala, la stessa anticamera si videro assediate da una moltitudine di persone, le quali, benchè respinte dalle guardie, non fu possibile rimovere da quei luoghi durante la notte: tutti volevano vedere il santo padre, baciargli i piedi, attestargli la loro devozione profonda. Avvicinatasi l'ora della partenza, crescea la folla, l’aria era assordata da grida chiedenti di vedere il papa. Volle Pio secondare il desiderio dei cittadini e, affacciato alla loggia dell’episcopio, diede alla città la benedizione apostolica. Commosso dall’imponente spettacolo di un popolo immenso che agitavasi nella piazza, sollevando al cielo le mani, con voce altissima gridò: Dio proteggerà i genovesi: tenero voto che risuonò dolcemente nel cuore dei cittadini e non potrà essere dimenticato. Quindi scese le scale dell'episcopio, ove nel cortile stavano tre carrozze a sei cavalli e lasciò Genova la mattina del diciotto maggio. Uscito appena dalla città, fu salutato dalle batterie del molo vecchio: giunto al piano di san Pier d'arena, vide le vie sparse di fiori, adorne di tappeti e di arazzi: in Campo Marone, ove dovea riposarsi nel palazzo

  1. Narra un testimonio di vista che al passaggio del papa per l anticamera si vide svolgere improvvisamente una portiera e uscire da quella specie d’involucro una donna di civile condizione che, temendo di esser congedata dalla sala vi sì era nascosta. Così le fu dato di soddisfare al suo pio desiderio e di esser benedetta dal papa, che amabilmente sorrise a tanta prova