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LIBRO VIII 149

te, che torna sempre nuova e sorprendente a chi si fa ad ammirarla nella vasta piazza o fra le ampie braccia del colonnato elittico del vaticano. Genova ne fu edificata e ne serba ancor la memoria. Giungeva frattanto il giorno desiderato dai savonesi, nel quale doveano ricevere Pio VII, e salutar da vicino l’eroe pacifico, di cui aveano ammirate le sublimi virtù. Con pompa veramente sovrana mosse questi il di otto dalla capitale della Liguria. Affollavasi il popolo e copriva, nel rigore della parola, lo spazio delle trenta miglia, che separa Savona da Genova: le finestre dei villaggi che si traversano in quella corsa, erano riccamente adobbate ed occupate da innumerevoli spettatori. Incontravansi lungo la via archi di trionfo, alberi ivi trasportati dai colli vicini a render più belle quelle contrade per se stesse deliziose. L'irrompere della folla crescente, gli applausi, le grida del popolo chiedente la benedizione: del papa immense, assordanti, continue, tali insomma da superare lo strepito dei mortai, il suono delle campane, l'armonia dei musicali concerti. Entrò finalmente nella città illustre per grandi memorie, di cui ogni italiano deve dirsi superbo. Savona fu patria a Giulio II e a Cristoforo Colombo. La mente del primo si chiuse sul finire del secolo XV al concetto di un tempio che non ebbe e non avrà eguale nel mondo e col vasto disegno diede impulso efficace al risorgimento delle arti in Italia; scoprì l’altro nuovo continente che alla religione dischiuse immensi campi, sterminate contrade e all'avidità del vecchio mondo insegnò la strada a nuove conquiste. Ingrata l'Europa, e più di quella ingiusta l’ Italia, la quale soffrì che Giovanni de' Medici, quindi Leone X, desse il nome al suo secolo e Americo Vespucci al nuovo emisfero! La guardia nobile, uscita incontro a Pio VII per oltre a dieci miglia, lo scortava sino alla porta dell’episcopio. La discesa, che chiamano di santa Maria Maddalena, era decorata da vasi di agrumi collocati sovra altrettanti pilastri: le strade, guardate da doppia linea dei soldati di Vittorio Emmanuele, erano coperte di verdura e di fiori, i davanzali delle finestre di bandiere e di drappi: una moltitudine immensa,