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LIBRO VIII 147

fuori della sua stanza e ne chiuse la porta. Mi affretto a dire, che dopo il ritorno del papa in Roma, opinavasi dai prelati d'istituire un regolare processo. Raccoglievansi all'oggetto i documenti è le prove: sotto geloso segreto creavasi una commissione di cardinali, si stabilivano i giudici processanti e già davasi mano all’opera quando l'arrivo di Ercole Consalvi che in Roma godea la fiducia di Pio, che in Vienna erasi innalzato al pari dei più vecchi e sperimentati ministri e ne avea guadagnato l'affetto, e ne conosceva le intenzioni, fece prevalere la sua idea, sconcertò quel disegno e il Maury, liberato dal forte, videsi poco dopo riammesso alle funzioni di chiesa, ai concistori, alle congregazioni e ad ogni altra rappresentanza cardinalizia.

VIII. Avvicinavasi il momento, in cui dovea il papa rientrare nei suoi stati. Pio VII e Vittorio Emmanuele, chiamato per l’abdicazione spontanea di suo fratello al trono, si prodigavano segni di riverenza e di affetto. Recavasi Pacca in Alessandria per inchinarsi al pio monarca, che faceagli onorata e lieta accoglienza. Domandavagli il cardinale se era grato al re, che il santo padre cedesse alle preghiere dei savonesi, desiderosi di veder coronata di sua mano la statua prodigiosa di Maria Vergine e se nelle attuali condizioni d'Italia quel viaggio e quella ceremonia poteasi compiere tranquillamente. Questi lo assicurava consentire volentieri al desiderio del papa: avrebbe la coronazione di Maria edificato il popolo, vi assisterebbe egli stesso. Poco dopo il ritorno del cardinale recavansi a Genova Vittorio Emmanuele, sua figlia Maria Beatrice duchessa di Modena, il duca di Carignano a dare testimonianze di ossequio all’ospite augusto, che amorevolmente lo accolse. Andò il papa il dì seguente a render la visita al re, che sceso coi suoi alla porta del palazzo, lo attendeva in ginocchio, circondato dalla sua corte, veduto da un numero immenso di cittadini accorsi al ricevimento. Recandosi per diporto a Sestri, ove lo attendeva sulla porta della chiesa il cardinale arcivescovo, ammirò in Cornigliano il museo di storia naturale dei signori Durazzo. Resti-