Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/394

142 VITA DI PIO VII

A danno di Napoleone e a difesa delle monarchie compromesse stavansi in Vienna i potenti: tentava l'imperatore avvicinarsi all’Austria e alla Russia, ma invano 1. Senza parlare della guerra, che disperse le speranze napoleoniche, dirò che tutto il mondo, collegato a danno di un solo, vide oscillare su i campi di Waterloo la bilancia dei destini d’Europa. Decisi gli affari di Francia, quelli di Gioacchino in Italia precipitarono. Il mondo era stanco di una lotta, che durava da tanti anni; era nel voto dei monarchi e dei popoli la pace e questa si volle a costo d'immensi sacrifici. Svanito per decreto di provvidenza il disegno, di condurre ostaggio in Gaeta il papa ch'eragli fuggito di mano, circondato dall’oste austriaca, contradetto al congresso di Vienna, contrariato da Ferdinando, che preparava una spedizione sul continente e già moveva dalla Sicilia, per pubblici bandi promettendo piena e perfetta amnistia, conservazione ai militari dei soldi, dei gradi e degli onori, di cui godevano, sgomberò Gioacchino dalla Toscana e rotto su i campi di Tolentino, riparò a stento nel regno, ove l'attendevano nuovi dolori. Nell'interesse della storia, lasciando Pio VII in Liguria venerato dal re, amato dal popolo, rispettato dagli uomini, protetto da Dio, riassumo in brevi parole le ultime fasi del regno napoleanico e murattiano, per quindi procedere direttamente alla meta.

VI. Vollero fausti eventi, che i due cognati mal s'in-

    certa fiducia, i sentimenti paterni di vostra beatitudine, la calma generale è per lungo tempo assicurata e la giustizia, assisa ai confini dei diversi stati, basterà essa sola a custodirne le frontiere. Io supplico vostra beatitudine a credere che mi troverà dispostissimo sempre a darle prove non dubbie del rispetto filiale, con cui sono, beatissimo padre, il suo devotissimo figlio Napoleone »

  1. Gl’imperatori Francesco e Alessandro, in forza della dichiarazione emessa il giorno itedici marzo, concordemente si rifiutarono dallo scendere a trattative con Napoleone, a cui non rimaneva aperta altra via, che quella delle armi, e questa tentò inviando venti mila uomini nella Vandea a reprimere una sollevazione, altri nelle Fiandre, sul Varo e nei pirenei.