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LIBRO VIII 141

alla sovranità, si allontanò da Parigi, avea dovuto convincersi che le sue e le speranze della nazione erano state tradite. Portato dalle braccia dei popoli, avea traversato come in trionfo la Francia; che finalmente ristabilito sul trono imperiale, volea che il rispetto di tutti i diritti dei re e della chiesa e la pace fosse per l'avvenire il più caro e il più fervido dei suoi voti. Eguali sentimenti espresse direttamente Napoleone al papa con una lettera, che non giunse al destino, ma si lesse nei giornali francesi 1.

  1. L'imperatore scriveva a Pio VII « Nel corso dell'ultimo mese vostra santità avrà saputo il mio ritorno sul suolo francese, il mio ingresso in Parigi, e la partenza della famiglia dei borboni. La vera natura di questi avvenimenti debbe essere ora fatta palese a vostra santità da me stesso. Questi sono l'opera di una possanza irresistibile, l'opera della volontà unanime di una grande nazione che conosce i suoi doveri e i suoi diritti. La dinastia, dalla forza non ha guari ridonata al popolo francese, non era più fatta per lui. I borboni non hanno voluto associarsi ai suoi sentimenti, nè ai suoi costumi; e quindi la Francia ha dovuto separarsi da essi. La sua voce alto chiamava un liberatore. L’aspettazione, che mi aveva determinato al più grande dei sacrifici era stata delusa; io mi sono mosso, e dal momento in sui ho tocco il suolo francese l'amore dei miei popoli mi ha portato sino nel seno della mia capitale. Il primo bisogno del mio cuore consiste nel corrispondere a tanto affetto col mantenimento di una onorevole quiete. Il ristabilimento del trono imperiale era necessario per la felicità dei francesi. Il mio più dolce pensiero al presente è di rendermi nel medesimo tempo utile a tutta l’Europa. La gloria illustrò abbastanza a vicenda le bandiere delle diverse nazioni , ed abbastanza le vicissitudini della sorte hanno fatto succedere grandi rovesci a grandi trionfi. Una più bella arena si apre oggidì ai sovrani, ed io sono il primo a discendervi. Dopo avere presentato al mondo lo spettacolo di guerre crudeli ed accanite, quanto non debbe esser più caro il non conoscere d'ora innanzi altre rivalità se non quella, che tende a rendere maggiori i vantaggi della pace, altra lotta che la santa lotta rivolta a procurare la felicità dei popoli! La Francia si compiace nel proclamare solennemente e francamente questo nobile scopo di tutti i suoi voti; gelosa della propria indipendenza, il principio invariabile della sua politica consisterà nel più assoluto rispetto della indipendenza delle altre nazioni. Se tali sono, come ne ho la più