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LIBRO VII 123

Taro quando tornava al possesso dei suoi dominî, lo dichiarò principe romano, lo colmò di favori. Affezionato ai reali di Francia, non lasciò correr momento senza dar loro prove di vivissimo attaccamento: inviò a quanti erano principi e principesse borboniche le candele e le palme benedette, visitò la chiesa nazionale, pregò ai francesi quella prosperità che dovea turbarsi ben presto. Dall’Inghilterra, che ricordava il generoso rifiuto del papa dall’unirsi al sistema continentale, vasta idea con cui sperava Napoleone umiliare e colpire nel cuore la sua potente rivale, ricevea le proteste di benevolenza per tre secoli negata a Roma. Quando lord Esemout trionfò di Algieri, partecipando al papa la lieta novella, inviavagli cento settanta tre sudditi pontifici sottratti alla servitù pel valore delle armi inglesi1. Come foss'egli amato dalla Spagna, che divideva con esso la gloria della eroica resistenza opposta all'imperatore dei francesi, quanto dai principi italiani lo dirà il seguito di questa istoria. Alla Russia, alla Prussia, a Quante erano potenze artigliate dal conquistatore era caro Pio VII per la mirabile costanza, per l'umiltà profonda, per la sublime rassegnazione con cui sopportò cinque anni la prigionia, senza declinare dai doveri imposti dalla religione, di cui era capo e maestro. Esultavano i romani in cuor loro nel vedere quali prove di simpatia riceveva da tutte le corti di Europa e a quanta altezza di rinomanza poggiava il padre universale dei credenti, l'immortale Pio VII.

XX. Liete correvano le notizie di Vienna: triste quelle di Napoli. La sagacia del cardinal Consalvi ispirava fiducia, le incertezze murattiane timore: nè per questo desisteva il papa dal promovere il bene dei sudditi, dal pro-

  1. Questa lettera era dettata con termini tanto rispettosi, che un cattolico non avrebbe potuto usarne maggiori. Scritta a bordo del vascello la Regina Carlotta dall’ammiraglio poco dopo la vittoria ottenuta, chiudeasi con queste solenni parole. «Spero, che questi schiavi saranno un dono accetto al santo padre e mi daranno un diritto alla efficacia delle sue orazioni.»