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118 VITA DI PIO VII

va il papa animo mite e indulgente condonando loro le colpe dopo averli assoggettati a lievi pene canoniche. Era ad esso ben noto, che il governo napoleonico nel conferire le lauree in giurisprudenza, in medicina e nelle facoltà filosofiche non avea domandato ai giovani la professione di fede, imposta dalle costituzioni apostoliche. Desideroso di conciliare l interesse religioso con quello dei sudditi, comandò ai laureati di esibire fra due mesi alla università gregoriana gli ottenuti diplomi per provvedere al difetto; nè questa misura di provvidenza parve gravosa a coloro, che per quell’atto vedeano santificati dalla religione i diritti della scienza. Il feudalismo, che nei secoli di mezzo avea fatto versar tante lacrime, abbassato dalla mano vigorosa di Sisto V e divenuto più saggio a misura del progresso segnato dai tempi, nel riordinamento dello stato, videsi colpito nel cuore. Pio VII nel sospendlere con atto liberalissimo le giurisdizioni, i diritti feudali e baronali, diceasi determinato a tal passo dal non essersi ancora riordinati i tribunali supremi, con i quali l'alto dominio sovrano vuole che siano costantemente legati: saggia misura, ma nella esecuzione penosa. Intanto per provvidenze opportune si presero a maturo esame i diritti e i privilegi dai baroni e con sistema uniforme i loro vassalli furono nei rapporti giudiziari, economici, daziali a tutti i sudditi paragonali.

XVI. Per la morte del principe don Abondio Rezzonico senatore di Roma doveasi provvedere a quel posto ragguardevole, conferito talvolta ai sovrani. Cadde la scelta di Pio sul marchese Giovanni Naro Patrizi, che la nobiltà dei natali rese più illustre con le personali virtù.1

  1. Invitato il marchese Naro Patrizi ad inviare due figli a Parigi per farli educare in uo liceo della Francia, si rifiutò dal consegnarli al governo. Questo illustre patrizio, scrive nelle sue memorie istoriche il cardinal Bartolomeo Pacca, mentre altri signori della prima nobiltà o per vile timore o per privato interesse si strisciavano ai piedi del generale Miollis, conservò gli clevati sentimenti di vero patrizio romano e ne diede luminosa pro-