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104 VITA DI PIO VII

naturale grandezza rappresentava con molta verità Pio VII in atto di sollevar Roma che, prostrata nella polvere, era da esso richiamata alla religione. Si disse vero il ritratto, nobile il concetto, la esecuzione mirabile. Questi e molto maggiori erano i preparativi con i quali la città eterna disponevasi a celebrare il sospirato ritorno del pontefice magnanimo e mansueto.

IX. Limpida e bella spuntava l'aurora del giorno venti quattro maggio apportatrice di lietissimi eventi. Era per la città un movimento, una gioia, un fremito indescrivibile, universale. Non mai tanto ardore, tanta unanimità mostrarono i romani quanto in quest'ora. Una generazione intera di uomini, plebe, popolo, nobili, artisti, operai e in cima a tutti ecclesiastici, beati del segnato trionfo, confondevasi, ingombrava le vie unita in un bisogno, in un desiderio: quello di mostrare riverenza ed affetto al buon padre restituito all’amore dei figli. Il suono del mezzo giorno impresse un maggior movimento a quella massa confusa di popolo, che affrettavasi a prender posto nelle gradinate erette lunghesso la via, che dal ponte milvio mette alla città e da questa alla basilica vaticana, immensa linea dai più diligenti sin dal mattino in gran parte occupata. Uscivano dai loro quartieri con le milizie cittadine improvvisate, gli svizzeri palatini in uniformi a vari colori, i capotori, guardia d’onore del senato romano. Quindi schieravasi la cavalleria ungarese, quindi l’infanteria e i lancieri napolitani in nobilissima assise. Le bande militari, le orchestre facevano suonar l'aria di soavi melodie, popolavansi come per incanto i palchi, le finestre, le logge e per sino i tetti e le torri: le carrozze delle autorità governative, dei dignitari di palazzo, dei patrizi, degli ambasciatori delle potenze straniere affrettavansi incontro a Pio. Leggo che figuravano fra costoro i soscrittori dell’indirizzo alle potenze alleate, e che, tutto raggiante di gioia, stavasi allo sportello della carrozza del papa quel Pignatelli Cerchiara generale, cinque anni prima venuto da Napoli a proteggere il sacrilego arresto di Pio. Tanta è l'umana inconseguenza e tanta la smania di scaldarsi al sole che splende nel suo meriggio.