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LIBRO VII 101

Pio VII non lasciasse impuniti gli errori dei pochi ecclesiastici.che aveano declinato dai propri doveri e ad onta del pontificio decreto giurata fede all'usurpatore. Impose pertanto una penitenza canonica al vescovo Forlivese e al cardinale Maury che oltraggiò in tanti modi la maestà del pontefice prigioniero, tolse ogni attribuzione, affidando al vescovo di Servia il provvisorio governo della diocesi di Montefiascone. Da questa città dell'Umbria mosse Consalvi, inviato dal papa in Francia per reclamare dal re contro il trattato di Tolentino, imposto dalla forza e difendere le ragioni della chiesa presso i sovrani adunati in congresso a Vienna. Dopo aver provveduto a questo imperioso bisogno, proseguendo il viaggio verso Spoleto, vi si trattenne un giorno: quindi passò a Terni e a Nepi accolto dai Gazzoli e dai Pisani. I bandi del cardinale della Somaglia, del pro-governatore di Roma Giustiniani, del delegato apostolico Rivarola annunciavano alla città, che il ventiquattro maggio dovea esser giorno memorabile nei fasti della chiesa, perchè avrebbe la capitale del mondo cattolico accolto il pontefice, restituito da Dio ai desideri di Roma, ai voti e alle speranze di quanti sono i credenti sparsi sulla superficie del globo.

VIII. Alle pubbliche manifestazioni di gioia dava impulso potente la speranza e l'amore: l'una esprimeva il bisogno d’illuminato governo, l'altro era premio alla costanza di Pio. Furono immensi, inauditi i preparativi, grande, universale l'entusiasmo. La generosità del papa che in Cesena diede alle fiamme la istanza sottoscritta da alcuni più incauti che faziosi, narrata ai romani, rassicurava i compromessi e facea sperare del passato dimenticanza e perdono: le sofferenze, le persecuzioni, gli esili sostenuti da altri destavano in cuore agli amici della santa sede quel giubilo, che traboccando per gli occhi talvolta col silenzio e spesso con il pianto si esprime. Anche gli vomini i più procaci, anche i giovani i più imbizzarriti dalle seduzioni di un governo, che le antiche abitudini avea tutte distrutte, non seppero mostrarsi indifferenti al ritorno del buon vecchio, che avea tanto sofferto e amato tan-