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LIBRO VII 99

missione governativa istituita da re Gioacchino vide di mal animo che il protonotaro apostolico Agostino Rivarola, giunto in Roma il dì dieci maggio, disponevasi a prender possesso dello stato e della capitale senza riceverlo dal governo napolitano. Macedonio, presidente del consiglio generale, ad evitare questo sfregio, convocò il corpo municipale e dopo aver rassegnato a quello la sua autorità, lasciò libera Roma. Sgombro dagl’impacci il prelato genovese, uomo di animo forte, intraprendente e delle antiche cose amantissimo, pubblicò editto, che tutto abbatteva l’edificio napoleonico: codice civile, commerciale, penale, di procedura: tutte richiamando in vigore le antiche leggi, sopprimeva perpetuamente lo stato civile imposto dai decreti napoleonici, il demanio, la carta bollata, il registro. I diritti feudali sospendea: le questioni di lieve interesse rimettea a miglior tempo, le urgenti abbandonava ad una commissione governativa: il sistema ipotecario conservava nella sua integrità, perchè, diceasi, corrispondente all’antica intavolazione. Il suono dei sacri bronzi, il fragore delle artiglierie salutarono il vessillo pontificio innalzato il dì quindici maggio sugli spalti di castel sant'Angelo, mentre per le vie di Roma avidamente leggevasi l'editto del Rivarola, promettente pace, sicurezza e nuovo ordine di cose ai romani. Dirà il seguito di questa istoria come l’uomo che sovrastò al suo secolo, Ercole Consalvi, quelle disposizioni e quelle leggi riordinò, ottemperandosi all'esigenze dei tempi quando potenze cattoliche e protestanti non generose ma giuste, ricostituirono il sacro principato di Pio.

VII. AI pontefice dimorante in Cesena scrivea il principe Luciano Bonaparte lettera dall’Inghilterra, ove avea sostenuta una cattività lunga, ma onorata, per raccomandare Napoleone, a cui la sventura lo aveva ravvicinato, alle sue preghiere, per implorare la benedizione apostolica sopra se stesso e la sua famiglia. Da Cesena scrisse il papa lettera gratulatoria a Luigi XVIII di Francia, con la quale, nell'interesse della chiesa, chiedeagli la restituzione degli archivi tolti a Roma dalla violenza. Pontefice a