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LIBRO VII 91

rono quella gioia solenne gli abitanti dell’altra sponda del Varo sulla costiera di Genova e di san Remo. Città assegnata dall'imperatore alla pontificia dimora era Savona: dappoichè fra i progetti napoleonidi grandeggiava quello di nol rendere libero interamente, per decidere sul di lui conto al terminare della guerra. Provò quest'ultimo affronto portato al mitissimo Pio, nulla aver egli imparato dalla sventura.

III. E di Savona, felice di rivedere fra le sue mura il vicario di Gesù Cristo, di cui avea per tanti mesi onorate le sovrane virtù, universale, inesprimibile fu l’allegrezza. Suonavano a gloria le campane della città, strepitosa musica precedeva la carrozza tratta da una moltitudine di cittadini fra le pubbliche acclamazioni. La memoria degli affanni sofferti e del coraggio apostolico, con cui avea resistito al più formidabile dei Cesari accresceva tenerezza e rispetto. Con entusiasmo religioso scendevano dalle alpi marittime, accerrevano dalla Liguria persone di ogni età, di ogni condizione per esser da lui benedette. Affabile, tranquillo mostravasi Pio, che in tanto movimento di gioia, in tanta commozione di affetti, quasi compenso delle sostenute amarezze, destava col suo aspetto la meraviglia e l'amore. Nè solo ecclesiastici, magistrati, nobili, cittadini, ma gli stessi fautori dell'arti napoleoniche andavangli prodigando in Savona rispettose e tenere cure. In questa città attese Pio VII il momento, in cui mezza Europa in armi dovea combattere la volontà di colui, che in pochi anni fece quello, che appena Roma avea ottenuto con tre secoli di perseveranza. E il momento decisivo era giunto. Ben comprese Napoleone, che il custodire un prigioniero qual'è il papa era fatica piena di pericoli e di sospetti, e sino dal giorno dieci marzo mille ottocento quattordici decretò, che gli fossero restituiti i dipartimenti di Roma e del Trasimeno. Le imperiali ordinanze giungevano in Savona il dì dieciannove e immediatamente il pontefice, scortato da Lagorse e dai soldati di Francia, proseguiva il viaggio al di quà delle alpi per Aqui, Asti, Alessandria, Tortona e il dì ventitre giungeva, non aspettato, ai posti avanzati,