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LIBRO VII 89

Ruffière benedicendo ai francesi che lo applaudivano, e su quel volto, solcato dai patimenti, leggevano le conseguenze della lotta terribile durata da cinque anni. Traversò Uzerche, pervenne a Brives-la-Gaillarde, ove udita la messa del Bertazzoli arcivescovo, ammise al bacio dell'anello gli ecclesiastici, tre volte benedì il popolo, accordò indulgenze e spirituali favori. Lagorse, che sino a quel momento avea a tutti i mezzi avvisato di frenare l’entusiasmo dei popoli, e che, dimenticando la gentilezza francese, osò con uno schiaffo respingere duramente nobil signora ansiosa di avvicinarsi al venerando pontefice, vide non essere opportuni i tempi a tanta burbanza, e trascinato dalla opinione, abbassando l'animo altero, pregò ed ottenne dal papa il favore di presentargli i vecchi suoi genitori, venuti da Vivret a fargi omaggio. Amorevolmente li accolse e passò a Cahors. ove due dame, non potendo traversare la folla, vestite da contadine, penetrarono nell'albergo, servirono a tavola il santo padre. Crescea il concorso del popolo, vagavano quà e là i francesi per vederlo, per essere benedetti. Quando la carrozza del papa avvicinavasi a cospicue città, faceasi partire un corriere per avvisarne il passaggio: tanto la pubblica opinione avea l'alterigia del carceriere abbassata! Era un affollarsi di popolo, un correre affannoso, un domandare a vicenda, un attendere con ansietà per offrire all'augusto prigioniero testimonianze di una pietà interessante. In Montauban dicevasi: egli rassomiglia al Signore, che passa benedicendo: ecco il più grand’uomo del secolo: ovunque viva Pio VII: viva il pacificatore della chiesa. Crescea meraviglia in vedere cattolici e protestanti affratellarsi, confondersi insieme per tributare omaggi al capo della chiesa che solo, vecchio, indebolito dal peso degli anni e dai ceppi vinse colui, innanzi alla cui potenza impallidivano i più grandi monarchi d'Europa. Costeggiando le mura di Toulouse, strinse la mano all'arcivescovo venuto ad incontrarlo e benedì alla moltitudine, che lo seguiva. Giunto al di là del Castanet fu forza fermare la carrozza per soddisfare alla devozione del popolo. A due leghe da Carcassonne il