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LIBRO VII.


I

principi di santa chiesa, ospiti nel castello per comando di Napoleone, dopo la partenza del papa voleano abbandonare quella residenza, ma nol fecero, sicuri, che avrebbe la loro risoluzione provocato l'imperiale risentimento. Dissero per altro al custode che, venuti a Fontainebleau per assistere il santo padre, vedeano omai cessata la causa, che sola potea ritenerli in palazzo. Rispose questi: attendessero da Parigi le risoluzioni governative, che non si fecero desiderar lungamente. Comandava Napoleone, che un dopo l’altro in quattro giorni dovessero i cardinali lasciare la città: scorta assegnavasi un gendarme: termine al viaggio e stanza sceglievansi varie città della Francia1. Incerte e contradittorie correano in Pa-

  1. Ai sedici cardinali usciti da Fontainebleau alla distanza di poche miglia dalla città consegnavasi una lettera del duca di Rovigo ministro della polizia, che ingiungeva di recarsi nel più stretto incognito in quella città, che il governo avea destinato ad ognuno di loro. Mattei fu deportato ad Alisa, della Somaglia a Draguignan, Dugnani a Brignoles, Saluzzo a Pons, Braneadoro ad Oranges. Partì Consalvi per Digna, Gabrielli per Avignone, Lit